SESTETTO VERLAINE

Elena Cornacchia flauto
Francesca Rodomonti oboe
Giovanni Picciati clarinetto
Elisa Bognetti corno
Luca Reverberi fagotto
Massimo Guidetti pianoforte

Musiche di Poulenc

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F. Poulenc (1899-1963)

Sonata per flauto e pianoforte (1957)

  • Allegretto malinconico
  • Cantilena: Assez lent
  • Presto giocoso

 

Élégie per corno e pianoforte (1957)

 

Sonata per clarinetto e pianoforte (1962)

  • Allegro tristamente (Allegretto – Très calme – Allegretto)
  • Romanza (Très calme)
  • Allegro con fuoco (Très animé)

 

Trio per oboe, fagotto e pianoforte (1926)

  • Presto
  • Andante
  • Rondo

 

Sestetto per flauto, oboe, clarinetto, corno, fagotto e pianoforte (1932 – rev. 1940)

  • Allegro vivace
  • Divertissement: Andantino
  • Finale: Prestissimo

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DALL'AFRICA ALL'EUROPA

Gabriele Carcano pianoforte

Musiche di Debussy, Bartók, Ligeti, Onovwerosuoke, Borzelli

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F. Onovwerosuoke (1960*)

Jali, dagli “Studies in African Rhythm” (2007)

B. Bartók (1881-1945)

Allegro Barbaro (1911)

F. Onovwerosuoke

Okoye, dagli “Studies in African Rhythm” (2007)

G. Ligeti (1923-2006)

dagli Études pour piano (1985-2001):

  • VIII. “Fém”
  • V. “Arc-en-ciel”
  • III. “Touches bloquées”
  • XI. “En suspens”
  • IV. “Fanfares”

S. Borzelli (1978*)

A Self-portrait (with Anatsui in the background) – (scritto per Gabriele Carcano)

C. Debussy (1862-1918)

Children’s Corner (1906-1908)

  • Docteur Gradus ad Parnassum – Modérément animé
  • Jumbo’s Lullaby (Ninnananna degli elefanti) – Assez modéré
  • Serenade for the doll (Serenata per la bambola) – Allegretto ma non troppo
  • The Snow is Dancing (La neve danza) – Modérément animé
  • The Little Sheppherd (Il piccolo pastore) – Très modéré
  • Golliwog’s Cake Walk – Allegro giusto

Masques (1903-1904)

L’Ile Joyeuse (1903-1904)

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ERICA PICCOTTI, MATTEO FOSSI

Erica Piccotti violoncello
Matteo Fossi pianoforte

Musiche di Brahms, Webern, Sciarrino

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J. Brahms (1833-1897)

Sonata n.1 in mi minore per violoncello e pianoforte, op.38 (1862-65)

  • Allegro non troppo
  • Allegretto quasi Menuetto – Trio
  • Allegro

A. Webern (1883-1945)

Tre Piccoli pezzi, op.11 (1914)

  • Mäßige Achtel
  • Sehr bewegt
  • Äusserst Ruhig

S. Sciarrino (1947*)

Melencolia 1 (1980)

J. Brahms

Sonata n.2 in fa maggiore per violoncello e pianoforte, op.99 (1886)

  • Allegro vivace
  • Adagio affettuoso
  • Allegro passionato – Trio
  • Allegro molto

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TRA DIALOGHI, GARE E CONDIVISIONE

Elicia Silverstein violino
Marco Serino violino

Musiche di Leclair, Berio, Panni e Viotti

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J. M. Leclair (1697-1764)

Sonata op.3 n.2 in la maggiore (1730)

  • Allegro
  • Sarabanda
  • Allegro

L. Berio (1925-2003)

Duetto n.15, “Tatjana”

Duetto n.9, “Marcello”

M. Panni (1940*)

“Luciano”

L. Berio

Duetto n.13, “Jeanne”

Duetto n.14, “Pierre”

G. B. Viotti (1755-1824)

Duetto Concertante in re minore, Op. 25/9, G. 68

  • Introduzione: Andante – Presto, agitato assai
  • Andante
  • Rondo: Allegro più tosto presto

L. Berio

Duetto n. 6, “Bruno”

Duetto n.10, “Giorgio Federico”

M. Panni

“Oskar”

L. Berio

Duetto n.24, “Aldo”

Duetto n.1, “Béla”

J. M. Leclair

Sonata op.3 n.5 in mi minore (1730)

  • Allegro ma poco
  • Gavotte
  • Presto

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ADRIAN MYHR, MICHAELA ANTALOVÁ

Adrian Myhr contrabbasso
Michaela Antalová fujara, flauto di salice, field recordings

Musiche di Michaela Antalová / Adrian Myhr

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Le composizioni e gli arrangiamenti che costituiscono il programma del concerto combinano musica contemporanea, melodie popolari e sfruttano sapientemente l’interazione di frequenze e sonorità degli strumenti utilizzati. Michaela Antalová suona un flauto basso chiamato fujara e un flauto di salice chiamato seljefløyte. Il fujara è un flauto basso malinconico utilizzato nella musica popolare slovacca, le cui sonorità si fondono finemente con le frequenze del contrabbasso suonate da Adrian Myhr. Il flauto armonico norvegese seljefløyte è molto simile a un flauto armonico slovacco chiamato koncovka. Ciò rende possibile comporre nuova musica che rievochi entrambe le tradizioni. Nei brani in programma il duo utilizza anche l’armonium, la registrazione multitraccia di flauto e contrabbasso e registrazioni sul campo di grilli in un villaggio chiamato Zlatno, nonché la registrazione di un coro maschile di Šumiac che canta una canzone tradizionale armonizzata a quattro parti.

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“...E NEL SALOTTINO DI BEETHOVEN APPARE UN OBOE!”

Omar Zoboli oboe
Giorgio Cerasoli fortepiano

Musiche di Donizetti, Beethoven, Mozart, Widerkehr

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G. Donizetti (1797-1848)

Sonata per oboe e fortepiano in fa maggiore A 504

  • Andante-Allegro

L. van Beethoven (1770-1827)

Adagio dal Settimino op. 20, in una trascrizione originale per oboe e pianoforte di Giuseppe Gariboldi (1833-1905)

W. A. Mozart (1756-1791)

Sonata in fa maggiore KV 376 (1781)

  • Allegro
  • Andante
  • Rondò, allegro grazioso

L. van Beethoven

Sonata quasi una fantasia in do# min. op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna” (1801)

  • Adagio sostenuto
  • Allegretto
  • Presto agitato

J. C. M. Widerkehr (1759-1823)

Duo-Sonata n. 2 in do maggiore per fortepiano e oboe (1817)

  • Allegro
  • Minuetto
  • Adagio sans lenteur
  • Allegro

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NORTH.WINDS

QUINTETTO PLACARD:
Yuri Guccione flauto traverso
Carlo Ambrosoli oboe
Giona Pasquetto clarinetto
Luca Medioli corno
Camilla Di Pilato fagotto

Musiche di Busoni, Nielsen, Rautavaara e della tradizione popolare scandinava

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F. Busoni (1866-1924)

dalle Danze popolari finlandesi op.27 (1888):

  • n.1, in mi minore: Andante molto espressivo – Allegretto moderato (trascriz. Luca Medioli)

C. Nielsen (1865-1931)

Quintetto per strumenti a fiato op.43 (1922)

  • Allegro ben moderato
  • Menuet
  • Prelude. Adagio / Tema e Variazioni. Un poco andantino

Dsq – Traditional

Nordic Folk Tune Suite (trascriz. Luca Medioli)

E. Rautavaara (1928-2016)

Pelimannit op.1 (1952, trascriz. Luca Medioli)

  • Närböläisten Braa Speli
  • Kopsin Jonas
  • Jakob Könni
  • Klockar Samuel Dikström
  • Pirun Polska
  • Hypyt

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CONCERTO DELLA MEMORIA E DEL DIALOGO

Coproduzione Amici della Musica di Modena / Fondazione Teatro Comunale di Modena
In collaborazione con Fondazione Villa Emma, Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia

Dedicato a Boris Pahor

VIKRA – Coro da camera della Glasbena matica di Trieste
Petra Grassi direttrice
Martina Salateo pianoforte
Carla Scandura violoncello
Marco Obersnel flauto
Interventi di Dunja Nanut

Musiche di Pavle Merkù, Marij Kogoj, Jacobus Gallus, Benjamin Ipavec, Anton Lajovic, Emil Adamič, Patrick Quaggiato, Ambrož Copi, Giovanni Bonato, Tine Bec

BIGLIETTERIA
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Riduzioni e gratuità si applicano anche ai Soci AdM 2022!

Per informazioni e prevendita, si prega di contattare la biglietteria del Teatro Comunale Pavarotti-Freni al numero 059 203 3010 o alla email biglietteria@teatrocomunalemodena.it.

La musica corale, elemento imprescindibile della tradizione culturale della comunità autoctona di lingua slovena sul confine orientale, può raccontare idealmente anche la storia e l’eredità di un protagonista del Novecento come Boris Pahor.
Il percorso parte dall’infanzia dello scrittore che nel 1920 assiste al tragico incendio del Narodni dom, simbolo del ruolo culturale ed economico degli sloveni a Trieste. Inizia con questo atto la discesa verso l’inferno delle leggi razziali in un luogo che da secoli fondava la propria identità sulla commistione etnica, religiosa e linguistica.
Risalgono a questo anno entrambe le poesie dell’insegnante e attivista Karel Širok che annunciano l’arrivo di tempi bui, tradotti in musica attraverso le ombre dell’anima dal cittadino triestino dell’Impero Marij Kogoj, allievo di Schönberg. Come lui, a Vienna aveva studiato anche Anton Lajovic, più incline ad atteggiamenti postromantici e il cui brano Pesem deklice è l’eco di un idillio amoroso giovanile, dove il testo di un autore di area germanica viene tradotto da uno dei maggiori poeti sloveni, Oton Župančič.
Gli intrecci tra lingue e culture vengono rappresentati nella sinergia di due artisti triestini, il poeta Roberto Dedenaro e il compositore Pavle Merkù; due anime dello stesso territorio che in Chicchi di riso riflettono con le voci di bambini sul destino dei civili torturati e uccisi nella Risiera di San Sabba. Sono voci bianche anche quelle che Giovanni Bonato immagina nella sua ninna nanna, che nell’abbraccio di un suono spazializzato evoca dall’Umanesimo la voce di Giovanni Pontano. Riconduce invece allo stile imitativo del madrigale, su versi di Carlo Betocchi, il brano che nell’attenzione al testo conferma uno dei fondamenti della scrittura corale di Merkù.
Il tema della morte, tragicamente presente nell’esperienza concentrazionaria di Pahor, emerge nella dimensione intimista del tormentato Hugo Wolf, compositore austriaco originario di Slovenj Gradec. Il Libera me dall’Officium Defunctorum ha ispirato al compositore sloveno Tine Bec un brano carico di inquietudine, mentre il romanticismo sloveno ritorna con l’impressione invernale di Josip Ipavec, riflesso di uno stato esistenziale.
La rinascita del dopoguerra con il successo internazionale dello scrittore Boris Pahor viene tradotta in musica da un incontro di epoche: dal Rinascimento del carniolo Jacobus Gallus, attraverso il Kogoj che negli anni ’30 scompone un frammento di melos popolare istriano, passando per l’Istria odierna di Ambrož Čopi, con la sua affermazione di fede nell’amore tratta da un appunto ritrovato a Colonia in un rifugio che non salvò dalla deportazione gli ebrei che vi avevano cercato riparo. E se il Magnificat rappresenta la luce salvifica, il testo messo in musica dal compositore goriziano Patrick Quaggiato evoca umanamente la questione del senso della vita nelle parole di Ciril Zlobec, finissimo intellettuale che ha promosso con passione il dialogo tra la cultura italiana e slovena.

Rossana Paliaga

Boris Pahor (1913-2022). Scrittore sloveno triestino di lingua slovena tra i più tradotti in lingue straniere. Ha trasformato in letteratura il rogo fascista del Narodni dom di Trieste, il genocidio culturale degli sloveni che ne seguì e l’esperienza della deportazione nei campi nazisti, di cui narra nel capolavoro Necropoli, pubblicato in sloveno nel 1967 e tradotto in italiano solo nel nuovo millennio, divenuto un caso letterario in Italia nel 2008. Ci sono volute decine di traduzioni in altre lingue, ha scritto Claudio Magris, prima che si scoprisse che «nella città di Trieste c’era un grande scrittore in quella lingua slovena che il fascismo ha invano tentato di cancellare con la forza». Il tema della violenza, della snazionalizzazione linguistica e culturale che colpisce l’individuo e la collettività, rappresenta il nucleo da cui scaturisce la vocazione dello scrittore e la sua riflessione sul diritto alla libertà e alla dignità che caratterizza tutta la sua produzione narrativa e saggistica. Nella sua lunga vita non sono mancati riconoscimenti prestigiosi. Nel luglio 2020 gli è stata conferita una doppia onorificenza da parte dello Stato italiano e da parte della Repubblica di Slovenia sloveno per il suo impegno a favore della verità e della giustizia contro ogni abuso di potere. Gli era già stato conferito il San Giusto d’Oro da parte della città natale (2003) e la Legion d’onore (2007) a coronamento di precedenti attestati francesi.
Tra le sue opere tradotte o redatte in italiano si trovano, oltre Necropoli: Il rogo nel porto (2001 e 2020), Qui è proibito parlare (2009), Una primavera difficile (2009), Tre volte no. Memorie di un uomo libero (2009), Piazza Oberdan (2010), Così ho vissuto. Biografia di un secolo, Dentro il labirinto (2011), La città nel golfo (2014), Triangoli rossi. I campi di concentramento dimenticati (2015) Quello che ho da dirvi. Dialogo tra generazioni lontane un secolo (2015), Figlio di nessuno. Un’autobiografia senza frontiere, Oscuramento.

“con gli occhi di un bambino”

M. Kogoj (1892-1956)

Deček in sinička (Il ragazzo e la cinciallegra), Karel Širok

E. Adamič (1877-1936)

Pomlad na Goriškem (Primavera nel Goriziano), Karel Širok

A. Lajovic (1878-1960)

Pesem deklice (La canzone della ragazza), Oton Župančič

G. Bonato (1961*)

Scite puer, Giovanni Pontano
prima esecuzione assoluta

P. Merkù (1927-2014)

Chicchi di Riso, Roberto Dedenaro

“nella notte scura”

H. Wolf (1860-1903)

Im stillen Friedhof (Nel cimitero silenzioso), Ludwig Pfau
solisti Ireneja Nejka Čuk, Federica Lo Pinto, Emanuele Petracco, Martin Kozjek

P. Merkù

Madrigale della buona morte, Carlo Betocchi

J. Ipavec (1873-1921)

Zimska (L’inverno)

T. Bec (1993*)

Deliver me, O Lord (Libera me dall’Ufficio dei Morti)

“il miracolo in ciò che siamo”

J. Gallus (1550-1591)

Tempore felici non cognoscuntur amici (Carmina proverbialia)

Conscia mens recti (Ovidius, Fasti)

A. Čopi (1973*)

I believe (anonimo, seconda guerra mondiale)
per doppio coro

P. Quaggiato (1983*)

Sklepna pesem (Canto finale), Ciril Zlobec

A. Čopi

Magnificat
baritono Paolo Leonardi

M. Kogoj

Sunce izhaja (Sorge il sole), brano popolare sloveno dall‘Istria
baritono Martin Kozjek

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Il duo pianistico Schiavo-Marchegiani chiude domenica 11 dicembre la stagione AdM 2022

Domenica 11 dicembre alle ore 17:00 all’Hangar Rosso Tiepido di Modena (in via Emilia Est 1420/2) si terrà l’imperdibile concerto di chiusura della stagione AdM 2022

L’ingresso avviene senza prenotazione ed è di 10 € per il biglietto a prezzo intero e di 5 € per quello a prezzo ridotto.
Soci AdM sottoscrittori hanno diritto al biglietto ridotto, mentre i Soci AdM sostenitori entrano gratuitamente.

BIGLIETTERIA ONLINE:
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Si esibirà il duo pianistico composto da Sergio Marchegiani e Marco Schiavo, formazione acclamata a livello internazionale, che vanta esibizioni nelle sale da concerto più prestigiose del mondo, dalla Carnegie Hall di New York alla Philharmonie di Berlino, dal Musikverein di Vienna fino ai teatri di Mosca, Hong Kong, Singapore..
Il programma presenta alcuni tra i massimi capolavori del repertorio per duo pianistico e spazia dalla levigatezza classica della Sonata in fa maggiore di Mozart alla sublime profondità della Fantasia in fa minore di Schubert, per concludersi brillantemente con una selezione di Danze Ungheresi di Brahms e la trascrizione dell’Ouverture da L’Italiana in Algeri di Rossini.


Il fisarmonicista Raffaele Damen domenica 4 dicembre al Teatro Troisi di Nonantola

Domenica 4 dicembre alle ore 17:00 al Teatro Troisi di Nonantola si terrà lo straordinario concerto di chiusura dell’Autunno Musicale Nonantolano 2022

L’ingresso è libero e senza prenotazione.

Si esibirà il fisarmonicista Raffaele Damen, musicista impetuoso e sensibile, già ospite di numerosi festival internazionali, dedicatario di molti brani scritti dai compositori della scena musicale attuale; sue esecuzioni sono state trasmesse da Rai1, Sky, Tv8.
Il programma del concerto spazia attraverso quasi quattro secoli di musica: si inizia con il celebre Concerto Italiano di Bach e, attraverso il capolavoro di Ligeti “Musica Ricercata“, si arriva a “Studio Celeste“, brano in prima esecuzione di Danilo Comitini, per chiudere infine con “Passing“, pagina virtuosistica del 2012 scritta da Martin Lohse, che sfrutta tutti i registri e le potenzialità timbriche e combinatorie della fisarmonica.


La pianista Olga Domnina sabato 26 novembre al Teatro Troisi di Nonantola per Note di Passaggio

Sabato 26 novembre alle ore 21:00 al Teatro Troisi di Nonantola si terrà un nuovo appuntamento della rassegna Note di Passaggio

L’ingresso è libero e senza prenotazione.

Si esibirà la pianista Olga Domnina, interprete di grande sensibilità e dal ricchissimo curriculum: diploma a Mosca, perfezionamento alla Royal Academy di Londra, esibizioni alla Sala Grande del Conservatorio di Mosca e al Parlamento Europeo di Bruxelles, collaborazioni con musicisti quali Julian Rachlin e Vadim Repin.
Il recital nonantolano è un’occasione speciale per ascoltare alcune pagine importanti della suggestiva tradizione musicale dell’Azerbaigian, di cui Domnina è tra le massime interpreti: dalle intense melodie di Fikret Amirov, di cui proprio nel 2022 si celebra il centenario della nascita, al virtuosismo del balletto “Sette Bellezze” di Kara Karaev, il miglior allievo di Dmitri Shostakovich, del quale si ascolterà in apertura di concerto una selezione dai Preludi op.34.


Doppio appuntamento con Note di Passaggio venerdì 18 e sabato 19 novembre

Vi aspettiamo venerdì 18 e sabato 19 novembre con un imperdibile doppio appuntamento con la rassegna Note di Passaggio!

L’ingresso al concerto di venerdì 18 novembre a Vignola avviene senza prenotazione e il biglietto ha il costo di 1 €.

L’ingresso al concerto di sabato 19 novembre a Nonantola è gratuito.

Venerdì 18 novembre alle 15:00 al Teatro Fabbri di Vignola andrà in scena lo spettacolo “Frammenti“, progetto nato da un’idea di un gruppo di studenti e studentesse del Liceo “A. Rosmini” di Rovereto.
Un giovane attore interpreta un ragazzo che si imbatte, ad accompagnare i gesti della sua quotidianità (comunicazione con gli amici, uso del cellulare, studio, incontro con compagni, amici, insegnanti, genitori, fratelli), in pezzi celebri di musica classica, ogni volta emergenti da differenti supporti, in questa occasione interpretati da una vera orchestra (giovanile) che convive con lui sul palcoscenico.
L’Orchestra Filarmonica Settenovecento, diretta da Sebastiano De Salvo, proporrà brani di Grieg, Mozart, Pachelbel, Beethoven, Čajkovskij e Šostakovič; la voce recitante sarà Sebastiano Bronzato, che cura anche testo e regia insieme a Athos Mion e Elisabetta Garilli.


Sabato 19 novembre alle ore 21:00
al Teatro Troisi di Nonantola prosegue invece l’Autunno Musicale Nonantolano con il concerto del Trio Des Alpes, prestigiosa formazione che riunisce tre personalità di spicco del concertismo europeo: la violinista Hana Kotkovà, il violoncellista Claude Hauri e il pianista Corrado Greco.
Il programma del concerto propone due Trii giovanili di Sibelius e Dvořák e il raffinatissimo Trio scritto nel 1921 da Rebecca Clarke, tra le prime musiciste nella storia a essere stata assunta come orchestrale: un’occasione straordinaria per scoprire una compositrice scarsamente eseguita e ingiustamente dimenticata, che negli ultimi anni sta incontrando sempre maggiore interesse da parte di esecutori e pubblico.