PiCello Bros.
Francesco Pepicelli violoncello
Angelo Pepicelli pianoforte
Musiche di Beethoven, Schnittke, Molinelli
BIGLIETTERIA SUL POSTO IL GIORNO DEL CONCERTO
- intero €10
- ridotto (Soci AdM sottoscrittori) €5
- ingresso gratuito Soci AdM sostenitori
BIGLIETTERIA ONLINE:
https://oooh.events/evento/specchi-deformanti-biglietti/
- intero online €8,50
- ridotto online (Soci AdM sottoscrittori) €3,80
L. van Beethoven (1770-1827)
Romanza in fa maggiore op.50 (1798, trascrizione per violoncello e pianoforte di F. Grützmacher)
Sonata in sol minore op.5 n.2 (1796)
- Adagio sostenuto e espressivo
- Allegro molto più tosto presto
- Rondo. Allegro
A. Schnittke (1934-1998)
Sonata n.2 (1993/94)
- Senza tempo – Allegro – Largo – Allegro – Lento
R. Molinelli (1963*)
Presenze riflesse (2024)
Omaggio a Alfred Schnittke
dedicato ai PiCello Bros.
commissione Amici della Musica di Foligno e di Modena
La meravigliosa cantabilità della Romanza beethoveniana, famosa anche per la funzione pubblicitaria televisiva, trova il suo alter ego contemporaneo nella composizione di Molinelli, un omaggio al brio creativo di Schnittke. Al centro del programma si specchiano, deformi, l’intensa, rivoluzionaria seconda Sonata del tedesco e quella cromatica, angosciante del russo.
Francesco Pepicelli. “Il cesello di Francesco Pepicelli”. È questa l’originale metafora utilizzata da un giornalista-recensore per definire la sua esecuzione del Concerto di Haydn al Teatro Grande di Brescia, salutata dal pubblico presente con lunghi e calorosi applausi. E degne di nota sono altresì le sue esecuzioni in Sala Verdi a Milano del Concerto di Schumann con la direzione di Daniele Gatti e del Concerto di Saint-Saëns con Stefan Anton Reck sul podio. Ed anche il momento toccante della commemorazione delle vittime del 2 agosto a Bologna nel 2007, in cui suonò come solista in diretta televisiva RAI due pezzi in prima esecuzione assoluta con l’Orchestra del Comunale di Bologna e la Filarmonica Toscanini, unite per l’occasione davanti ad una platea di oltre 2000 persone.
Ma l’amore di sempre resta quello per la musica da camera: un’esperienza trentennale con il Duo Pepicelli – insieme al fratello pianista Angelo – e quella pluridecennale con il Trio Metamorphosi, con lo stesso pianista e il violinista Mauro Loguercio. Oltre 700 esibizioni in tutto il mondo, dalla Carnegie Hall di New York, alla Suntory Hall di Tokyo.
Dagli anni ’90 ha inciso più di 10 CD per diverse case discografiche (Naxos, Camerata Tokyo ecc.) e alcuni CD per la rivista Amadeus, avendo modo di collaborare anche con il clarinettista Alessandro Carbonare e il violinista Marco Rizzi.
Anche l’attività didattica ha avuto e ha una grossa importanza nella sua vita musicale: dalle centinaia di allievi formati al Conservatorio di Perugia, dove insegna, alle molte masterclass tenute in Europa e in Giappone. Giovani cellisti e formazioni cameristiche, grazie al percorso con lui intrapreso, si sono in seguito affermati in competizioni internazionali e concorsi d’orchestra, sia in Europa, che in Sudamerica.
Momenti importanti di crescita e maturazione all’inizio della carriera sono stati quando, da giovanissimo, ha avuto l’opportunità di incontrare e lavorare con famosi artisti, quali Paul Tortelier, David Geringas, Antonio Janigro e Rocco Filippini.
Da ricordare, sempre in quel periodo giovanile, la tournée come primo violoncello solista dell’Orchestra Mahler sotto la guida di Claudio Abbado, in cui suonò dal Musikverein di Vienna in diretta radiofonica per 19 radio di tutto il mondo.
Angelo Pepicelli. “Cari fratelli Pepicelli, siete proprio bravi. Inoltre siete affiatati in modo vero, non uno più uno ma due”. Con queste parole il compositore Goffredo Petrassi evidenzia una delle doti peculiari di Angelo: la capacità di formare un unicum con i suoi partner musicali.
Camerista nato, formatosi innanzitutto nella propria famiglia vivendo la crescita musicale dei quattro fratelli minori, ha poi stretto un sodalizio profondo con il cellista, Francesco, con il quale ha fondato il Duo Pepicelli, che ha conseguito premi internazionali di prima classe (‘Gui’ di Firenze su tutti) e suonato in numerose delle più importanti sale del mondo (fra le altre Carnegie Hall di New York, Suntory Hall a Tokyo e Salle Gaveau a Parigi).
Nel 2005 ha fondato con il violinista Mauro Loguercio e con suo fratello Francesco il Trio Metamorphosi, altro ensemble poi affermatosi sulla scena internazionale.
I suoi mentori sono stati due pianisti di riferimento della musica da camera italiana della seconda metà del Novecento, Bruno Canino e Dario De Rosa. Gli incontri con Zecchi e Perticaroli al Mozarteum di Salisburgo hanno costituito momenti significativi della sua formazione solistica, che lo ha portato anche a suonare da solista con orchestre di rilievo nazionale.
Uno dei meriti riconosciutigli dalla critica è quello di aver portato a nuova vita il repertorio cameristico italiano fra Ottocento e Novecento e di aver sempre suonato il grande repertorio, “come se lo si ascoltasse per la prima volta” (citazione da una recensione tedesca sul concerto del 2 dicembre 1994 Meersburger Winter, Internationale Konzertreihe).
Naxos, Dynamic ed altre case, nonché la rivista ‘Amadeus’, hanno pubblicato una decina di suoi CD, spesso affermatisi come edizioni di riferimento, grazie anche a recensioni lusinghiere.
La didattica, nella quale è impegnato da oltre trent’anni, è vissuta con profonda dedizione e sempre nuova passione non solo a Terni, dove insegna pianoforte e musica da camera, ma anche in masterclasses in Italia, Giappone, Polonia.
Ha sempre dedicato uno spazio importante all’organizzazione di concerti, convinto che l’esperienza conseguita potesse giovare al pubblico della città in cui insegna e vive. Ecco quindi i grandi successi dell’Associazione Filarmonica Umbra, di cui è attualmente Presidente, dopo essere stato per vent’anni nella Commissione Artistica.