Ore 18.30 › 1° concerto
Terre di confine: Lisonz
LE PICS ENSEMBLE
in collaborazione con Orchestra San Marco di Pordenone
Testi di Ivan Crico, musica di Ingrid Mačus

Ore 21.00 › 2° concerto
ICARUS ENSEMBLE

Benedetta Polimeni flauto
Diego Petrella pianoforte
Musiche di Debussy, Rastelli

BIGLIETTERIA
intero € 1
ingresso gratuito Soci AdM sostenitori

Ore 18.30 › 1° concerto
Terre di confine: Lisonz
LE PICS ENSEMBLE

Il tema di questo spettacolo è l’Isonzo, questo fiume che attraversa un territorio geografico così particolare e che è stato testimone di unioni, legami e di conflitti transfrontalieri. Il desiderio è di trasportare il pubblico in questo percorso dall’atmosfera fluviale, in un viaggio sonoro lungo i nostri confini. Si tratta di un’unica creazione artistica nata dall’incontro tra la poesia di Ivan Crico e la musica di Ingrid Mačus eseguita da Le PICS Ensemble in collaborazione con l’Orchestra San Marco di Pordenone. All’interno di un ambiente musicale nel quale si è letteralmente immersi, vengono lette le poesie di Crico, scritte in bisiaco, un dialetto ricco di sonorità contrastanti, come il territorio isontino che lo accoglie: dove c’è la montagna del Carso, il mare e il fiume; dove si incontrano suoni spigolosi con fonemi dalla morbidezza quasi acquatica. Uno spettacolo di 50 minuti, alla scoperta delle sonorità naturali e linguistiche attraversate dall’Isonzo.

Nato a giugno 2020 Le Pics ensemble è un doppio quintetto, archi e fiati, interamente al femminile, costituito da musiciste che vantano collaborazioni con alcune tra le più importanti realtà orchestrali e teatrali italiane e straniere (Teatro alla Scala, Teatro Verdi di Trieste, Orchestra della Svizzera italiana, Orquesta Sinfonica de Yucatan, FVG Orchestra, Hong Kong Sinfonietta, Orchestra Filarmonica del Teatro comunale di Bologna, Teatro Sociale di Como) accumunate dalla volontà di trasmettere e far conoscere la musica da camera per ensemble misto Lo scopo delle Pics ensemble è proprio quello di proporre al panorama concertistico locale, e non solo, programmi cameristici eterogenei, sia del passato che contemporanei, attraverso l’esplorazione di tutte le possibili combinazioni che questo organico permette.

Ivan Crico è nato a Gorizia il 1° novembre 1968. Si dedica allo studio della pittura fin da giovanissimo, laureandosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente insegna al Liceo artistico di Gorizia e all’Accademia di Belle Arti di Udine. Parallelamente all’attività artistica, dal 1992 ha iniziato a collaborare con gli amici poeti Amedeo Giacomini, Gian Mario Villalta, Mario Benedetti e Pierluigi Cappello (con cui ha ideato la collana di poesia la “Barca di Babele”). Scrive in lingua e nell’arcaico idioma veneto bisiàc di Pieris (GO). Nel 2019 è uscita l’antologia dell’opera edita (1989-2018) L’antro siel del mondo, LietoColle – Fondazione Pordenonelegge, a cura di Elenio Cicchini e Nicoletta di Vita, con introduzione di Giorgio Agamben, nella collana Gialla Oro curata da Augusto Pivanti. Sempre nello stesso anno per Quodlibet, su invito di Giorgio Agamben, ha curato la traduzione poetica dell’opera di Pier Paolo Pasolini I Turcs tal Friùl e, nel 2021, “El critoleo del corpo fracassao” di Biagio Marin, poesie scritte subito dopo la scomparsa dell’amico Pier Paolo Pasolini. Della sua poesia – pubblicata su importanti riviste italiane e all’estero – si sono occupati diversi studiosi italiani come, tra gli altri, Giorgio Agamben, Antonella Anedda, Mario Benedetti, Franco Brevini, Manuel Cohen, Milo De Angelis, Gianni D’Elia, Franco Loi, Giovanni Tesio.

Ingrid Mačus ha iniziato i suoi studi di pianoforte presso l’Accademia di musica di Lubiana dove ha conseguito la laurea. Allo stesso tempo si è laureata in Musicologia presso la Facoltà di Lettere di Lubiana. Attualmente prosegue con gli studi di composizione presso il Conservatorio “Jacopo Tomadini” a Udine. In collaborazione con poeti esplora lo spazio tra suono e parole. Collabora con registi e scrive inoltre articoli su riviste di musica slovene e italiane.

Costituitasi nel 1969 con lo scopo di accompagnare il coro San Marco, l’Orchestra San Marco opera inizialmente sul territorio regionale allargando ben presto l’attività al più vasto repertorio sinfonico e facendosi conoscere in molte città italiane ed estere dove riscuote ottimi riconoscimenti di pubblico e di critica: da Venezia (Basilica dei Frari e Biennale Musica) a Treviso, da Aquileia a Bolzano (Rimusicazioni), da Padova a Trieste a Torino.
Ultimamente si è proceduto a stabilizzare i rapporti con i migliori musicisti che nel tempo avevano più stabilmente collaborato, facendo dell’orchestra “San Marco” la migliore opportunità per i giovani concertisti residenti sul territorio di esercitare la loro arte, in un contesto via via più stimolante sotto il profilo dei programmi musicali e dei collegamenti con strutture analoghe. Secondo le consuetudini delle principali orchestre, è prevista, all’interno del complesso, la formazione di gruppi cameristici costituiti dalle prime parti delle diverse sezioni, in grado di sviluppare una loro ulteriore programmazione concertistica anche in collaborazione con ulteriori solisti di grande prestigio: si tratta di quartetti e quintetti di archi o di fiati, di ensemble di ottoni, di percussioni, di strumenti misti. Il repertorio dell’orchestra comprende musiche di tutte le epoche, alternando le più note ad altre meno conosciute, quand’anche non meno importanti e meritevoli di attenzione: dal barocco al contemporaneo, dalla triade classica viennese ai grandi romantici, dal Novecento storico alla più recenti contaminazioni fra classico e leggero. Direttore Artistico il Maestro Federico Lovato.


Ore 21.00 › 2° concerto
ICARUS ENSEMBLE

C. Debussy (1862-1918)

Syrinx, per flauto solo

C. Rastelli (1963*)

Travestimento n. 3

  1. Immagini (1-14; 16-20; 22-24; 26)
  2. Continuum (15; 21; 25)
  3. Divertimento (27; 28; 29; 30)

C. Debussy

dagli Études per pianoforte:

  • n.11 “pour les arpèges composés”
  • n.5 “pour les octaves”

Benedetta Polimeni. Nata nel 1997, consegue il diploma di biennio in flauto traverso presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia con il massimo dei voti e la lode sotto la guida dei Maestri G. Mareggini, M. Marasco e G. Betti. Si perfeziona successivamente presso l’accademia internazionale di Imola con i Maestri A. Manco, A. Oliva, A. Ferreira e M. Valentini. Ha collaborato come flautista e ottavinista con l’ensemble strumentale della Fondazione “I Teatri” di Reggio Emilia, con l’Orchestra Filarmonica delle Terre Verdiane, con la Filarmonica dell’Opera Italiana “B. Bartoletti”, con l’Orchestra “I Pomeriggi musicali” di Milano. È membro dell’Icarus vs Muzak ensemble.

Vincitore di diversi concorsi nazionali e internazionali (Concorso Ettore Pozzoli 2021, XXIV Concorso di Esecuzione Musicale Società Umanitaria, Premio del Conservatorio di Milano 2019), Diego Petrella svolge regolarmente attività concertistica come solista e camerista in importanti sedi nazionali, tra le quali Casa Verdi di Milano, l’Accademia Filarmonica Romana, la Società Umanitaria a Milano e Napoli, Sala Verdi a Milano e numerose altre. Un percorso iniziato nel 2016 sull’opera di Sylvano Bussotti lo porta a collaborare con mdi ensemble all’incisione delle musiche per il suo RARA (film) – curato e pubblicato dalla Cineteca di Bologna –, portando apprezzate performances dell’irriverente teatro gestuale bussottiano in diverse sedi, tra le quali il Museo del Novecento a Milano e il Daut Pasha Hamam di Skopje. È attivo su repertori contemporanei anche come membro di Icarus vs Muzak: è del 2020 la prima incisione assoluta del trio Riverberi di Ennio Morricone; del 2021 invece lo spettacolo di avant-pop multimediale Grab them!, eseguito nei teatri di Reggio Emilia e Cagliari con regia di AGON; in uscita nel 2022 per Da Vinci Publishing il primo disco del ciclo Antico Contemporaneo; in programma tournée in Messico (El Cervantino) e Lituania (GAIDA Festival) con musiche di Juan Trigos, Victor Rasgado, Salvatore Sciarrino. Ha collaborato con direttori d’orchestra di chiara fama, tra i quali: Pedro Amaral, Marco Angius, Daniele Rustioni, Juan Trigos. Sotto la bacchetta di Amaral incide nel 2021 il concerto per pianoforte e orchestra di Schumann, la cui pubblicazione è curata dal Conservatorio di Milano. Di formazione violinistica, è dedito al pianoforte da una decina d’anni, avviato alla pratica dello strumento da Michele Fedrigotti. Si laurea a pieni voti sotto la guida Cristina Frosini al Conservatorio di Milano. Studia oggi con Davide Cabassi presso lo stesso istituto.