FLÛTES JOYEUSES

INGRESSO GRATUITO

QUARTETTO TAKADEMI
Alice Morosi flauto
Francesca Panzolini flauto
Angelica Pagliaccia flauto
Asia Martoccia flauto e flauto in sol

Musiche di Bach, Briccialdi, Castérède, Floee, Bizet

Ore 17:00 Proiezione del Cortometraggio “Fantasia” (2021) di Castrense Scaturro, con Franco Vito Gaiezza, in collaborazione con Circolo Arci Ribalta (Vignola)

Ore 18:15 Concerto


J. S. Bach (1685-1750)

Allegro dal Concerto in re minore, trascrizione dal Concerto per violino in la min. BWV 1041 (1730)

G. Briccialdi (1818-1881)

Quartetto in la maggiore

  • Allegro
  • Andante
  • Allegro con moto

J. Castérède (1926-2014)

Flûtes en Vacances (1962)

  • Flûtes Joyeuses
  • Flûtes Rêveuses
  • Flûtes Légères

L. Floee

Elkido Suite per trio di flauti

  • Szitaköto
  • Sakura
  • Balkanski Mish-Mash
  • Granada

G. Bizet (1838-1875)

Suite da “Carmen”

  • Habanera
  • Seguidilla
  • Carmen danza per Don Josè
  • Escamillos Lied

Il Quartetto di flauti “Takademi” nasce all’interno del Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia. Le componenti, più volte selezionate in audizioni interne all’istituzione, si sono esibite sia nel Festival di Musica da Camera che come soliste con l’orchestra del Conservatorio; sono state premiate in vari concorsi nazionali e internazionali come il concorso “San Lorenzo di Montenero” (PG), “Emanuele Krakamp” di Benevento, “Concorso internazionale di musica classica città di Filadelfia”. Si sono inoltre esibite come soliste con orchestre del territorio e come prime parti di varie formazioni orchestrali. I loro interessi musicali le vedono impegnate in molteplici repertori: dalla musica antica a quella corale sino a raggiungere la contemporaneità. Il quartetto “Takademi” si è esibito recentemente in eventi quali: “Notte Bianca Ben Temperata” (PG), “Piediluco Festival”, i concerti della “Strada del Sagrantino”, “Suoni Controvento” (PG).


BENEDETTA GAGGIOLI, AUGUSTA GIRALDI

BIGLIETTERIA SUL POSTO IL GIORNO DEL CONCERTO

  • intero €10
  • ridotto (Soci AdM sottoscrittori) €5
  • ingresso gratuito Soci AdM sostenitori

 

BIGLIETTERIA ONLINE:
https://oooh.events/evento/benedetta-gaggioli-augusta-giraldi-biglietti/

  • intero online €8,50
  • ridotto online (Soci AdM sottoscrittori) €3,80

Benedetta Gaggioli soprano
Augusta Giraldi arpa

Musiche di Hahn, Ravel, Poulenc, Fauré, Ginastera, De Falla, Montsalvatge, Debussy, Britten


R. Hahn (1874-1947)

A Chloris

L’heure exquise

M. Ravel (1875-1937)

Cinq Mélodies Populaires Grecques:

  • Chanson de la mariée
  • Là-bas, vers l’église
  • Quel galant m’est comparable
  • Chanson dea cueilleuses de lentisques
  • Tout gai!

F. Poulenc (1899-1963)

À sa guitare

G. Fauré (1845-1924)

Au bord de l’eau

A. Ginastera (1916-1983)

da Cinco canciones populares argentinas:

  • Arrorró

M. de Falla (1876-1946)

da Siete canciones populares españolas:

  • Nana

X. Montsalvatge (1912-2002)

dalle Cinco Canciones Negras:

  • Canción de cuna para dormir un negrito

M. Ravel

Vocalise-Étude en forme de habanera

C. Debussy (1862-1918)

Deux Romances:

  • L’âme évaporée
  • Les cloches

B. Britten (1913-1976)

Eight Folk Song Arrangements:

  • Lord! I married me a wife
  • She’s like the swallow
  • Lemady
  • Bonny at morn
  • I was lonely and forlorn
  • David of the White Rock
  • The False Knight upon the road
  • Bird Scarer’s song

Benedetta Gaggioli intraprende lo studio del canto presso la Scuola di Musica T. Mabellini di Pistoia con Elena Bartolozzi e nel 2013 si diploma brillantemente in Canto lirico presso il Conservatorio B. Maderna di Cesena. Successivamente studia musica antica e barocca all’Accademia G. Gherardeschi con Rossana Bertini e approfondisce il repertorio contemporaneo con Alda Caiello all’IDEA a Milano. Vince il primo premio al concorso internazionale di musica da camera Premio Crescendo e, nel 2021, vince il XV Concorso internazionale di Musica Antica Premio Fatima Terzo. Ha all’attivo numerosi concerti per varie associazioni ed enti, sia come solista (tra cui Cantiere Internazionale D’Arte, Ravenna Festival, Grandezze e meraviglie a Modena, Spazio&Musica a Vicenza, Early Music Tuscan Festival a Pisa, Livorno Music Festival, Strings City, Rondò a Milano, Floema, Peccioli Classica, Rapallo Musica, Classic meet Cave in Germania) che in vari ensemble polifonici tra cui Tuscae Voces con il quale registra un disco di madrigali per la Tactus, uscito nel 2021. Dal 2018 collabora con il Maggio Musicale Fiorentino, come solista nello Stabat Mater di Pergolesi e come artista del coro in numerose opere ed eventi, diretta, tra gli altri, da Riccardo Muti e Zubin Mehta. Nello stesso anno forma il Duo Ghirigoro, insieme al pianista Giovanni Guastini con il quale partecipa a festival e concerti sia in Italia che in Europa, proponendo programmi eclettici e originali. Nel 2019 debutta il ruolo di Proserpina ne L’empio punito di Alessandro Melani al Teatro Verdi di Pisa (nel 2020 è uscito il cd pubblicato da Glossa) e nel 2023 interpreta Rut in Stabant Matres di Paolo Marzocchi nella Basilica di San Vitale. Attualmente sta frequentando il Master di II livello in Canto al ISSM G. Verdi di Ravenna, insegnando alla Scuola Comunale di Musica di Prato e pubblicando un suo album di inediti composti e arrangiati da lei, con lo pseudonimo Beta Libre.

Augusta Giraldi, nata nel 1979 a Roma, intraprende gli studi di arpa presso il Conservatorio di Musica di Roma “S. Cecilia” sotto la guida della Prof.ssa Ofelia Guglielmi e si diploma nel 1998 con il massimo dei voti, ottenendo il premio “Marcello Intendente” quale miglior diploma dell’anno. Prosegue i suoi studi con Judith Liber (Prima Arpa della Israel Philarmonic, con Olga Mazzia (Prima Arpa della Filarmonica e del Teatro alla Scala) e con Cinzia Maurizio (Prima Arpa dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia).
Ha partecipato a Master Class tenute da Marie Pierre Langlamet (Prima Arpa dei Berliner Philarmoniker) e ha frequentato i corsi di specializzazione per professori d’orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala e della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.
Nel 2002 ha vinto il concorso d’ingresso al “Conservatoire Superieur de Musique” di Ginevra dove ha studiato con Catherine Eisenoffer.
È stata premiata in diversi concorsi nazionali ed internazionali (Città d’Asti, Primo Premio; Città di Subiaco, Primo Premio assoluto “Victor Salvi”; Secondo Premio “Rovere d’Oro”, Terzo Premio “Anemos” di Roma).
È risultata idonea per l’Orchestra Giovanile Italiana (1998), per l’Orchestra Giovanile Europea (2003) e per la Verbier Orchestra (2003).
È stata Prima Arpa della Janacek Philarmonic Orchestra di Strasburgo diretta da J. L. Koenig. Con questa orchestra ha suonato al Festival Janacek di Hukvaldy (Repubblica Ceca), alla Konzerthaus di Berlino e al 29mo e 30mo Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano.
Nel maggio del 2010 ha partecipato alla V^ edizione del “RIO HARP FEST” tenutosi nella città di Rio de Janeiro.
Dal 2005, collabora stabilmente con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Direttore Principale Sir Antonio Pappano), partecipando a tutte le tournée in Italia, Europa, Estremo Oriente. Ha partecipato alla registrazione per la EMI di Compact Disc dedicati a Ottorino Respighi (Fontane e Pini di Roma, Direttore Antonio Pappano), Gioacchino Rossini (Guglielmo Tell e Petite Messe Solennelle, Direttore Antonio Pappano), Gustav Mahler (Sinfonia n°6, Direttore Antonio Pappano), Pietro Mascagni (Arie del Verismo, Tenore Jonas Kauffmann, Direttore Antonio Pappano),Giuseppe Verdi (Aida, Direttore Antonio Pappano), Leonard Bernstein (Le Tre Sinfonie, Direttore Antonio Pappano).
È inoltre Professoressa di Arpa presso la Juniorchestra, progetto educativo rivolto ai bambini da sei anni in su dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e coordinatrice ed insegnante dell’Ensemble di Arpe della Juniorchestra, ensemble nata nel 2011 in seno alla Juniorchestra e rivolta alla formazione strumentale e di musica da camera delle giovani allieve. L’ensemble si è esibita già nelle stagioni dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Fondazione Musica per Roma.
Collabora con diverse orchestre quali l’Orchestra del Teatro alla Scala, l’Orchestra della Filarmonica del Teatro alla Scala, l’Orchestra della Suisse Romande, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, l’Orchestra “G. Verdi” di Milano, l’Orchestra du Festival Archipel di Ginevra, l’Orchestra Sinfonica dell’Umbria, l’Orchestra da Camera del Gonfalone, i Solisti di Perugia, l’Orchestra Stabile di Bergamo, l’Orchestra Regionale del Lazio e altre Orchestre Internazionali e Nazionali.
Dal 2004 al 2014 è stata Prima Arpa dell’Orchestra Sinfonica di Roma.
Dal 2005 al 2011 ha collaborato stabilmente con l’Orchestra Regionale del Lazio diretta da Lu Ja come Prima Arpa.
Dal 2005 collabora con l’Orchestra Roma Sinfonietta, partecipando a tutte le tournée dirette dal Maestro Ennio Morricone (Italia, Europa, Asia e Americhe) e alle registrazioni delle sue musiche da film.
Ha suonato sotto la guida di importanti direttori quali Pappano, Gergiev, Maazel, Mehta, Barenboim, Dutoit, Prêtre, Nezet-Seguin, Ticciati, Dudamel, Gatti, Marshall, Conlon, de Burgos, Muti, Temirkanov, Ono, Steinberg, Tate, Ja, Nagano, Renzetti, Petrenko, Valčuha, Hardin, Hrůša, Gilbert.
Ha collaborato con diversi ensemble da camera quali l’Ensemble Contemporaine di Ginevra diretto da J. J. Balet, l’Ensemble Garbarino, l’Ensemble del ‘900 diretto da G. Bernasconi.
Collabora stabilmente con l’Ensemble Musica d’Oggi dove ha più volte ricoperto ruoli da solista.
È stata membro dell’Orchestra da Camera Suono Italiano per l’Europa, progetto della Federazione CEMAT.
Ha inciso in studio musiche del compositore Mario Pagotto (2004), musiche del Trio di Debussy per flauto, viola e arpa (2005) e musiche per piccolo ensemble dedicato ad Astor Piazzolla (2008).
Ha partecipato a diversi progetti che mirano all’inserimento dell’arpa nell’orchestra jazz suonando nella tournée della cantante Dee Dee Bridgewater e ad Umbria Jazz 2000 con la cantante Dianne Reeves.
Dal 2012 collabora, unica strumentista sul palco, con l’attrice Ottavia Piccolo nello spettacolo “Donna non rieducabile”.
Dal febbraio 2022 è docente di arpa presso il Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia e il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino (contratto professionale).


DUO POLARIS

INGRESSO GRATUITO

Simone Moschitz saxofono
Daniele Bonini pianoforte

Musiche di Bonneau, Albright, Debussy, Iturralde, Fitkin, Marzocchi


P. Bonneau (1918-1995)

Pièce Concertante dans l’Esprit “Jazz” (1944)

W. Albright (1944-1998)

Sonata (1984)

  • I Two-Part Invention
  • II La follia nuova: a lament for George Cacioppo
  • III Scherzo “Will o’ the wisp”
  • IV Recitative and Dance.

C. Debussy (1862-1918)

Prélude à l’après-midi d’un faune (1891-94)

P. Iturralde (1919-2020)

Suite Hellénique:

  • Kalamatianos – Funky – Valse – Kritis – Kalamatianos

G. Fitkin (1963*)

Gate (2001)

P. Marzocchi (1971*)

Encore (2007)

Il Duo Polaris nasce nel 2018 dall’incontro e dalla comune passione per la musica da camera di due musicisti friulani. Il duo, composto dal saxofonista Simone Moschitz e dal pianista Daniele Bonini, si afferma da subito in importanti competizioni cameristiche nazionali ed internazionali, tra le quali il “Lilian Caraian” di Trieste (I premio assoluto), “Marcello Pontillo” di Firenze (I premio assoluto), “Costantine The Great” in Serbia (I premio assoluto), “Valtidone” di Piacenza (II premio), “Anton Rubinstein” di Düsseldorf (finalista), ottenendo sempre apprezzamenti di giurie e pubblico.
Si è esibito in prestigiose sale da concerto quali la Sala Verdi e la Sala Puccini del Conservatorio “G. Verdi” di Milano, il Teatro dell’Aquila di Fermo, l’Aula Magna del Conservatorio della Svizzera Italiana in Svizzera, l’Auditorium Pirelli a Milano, l’Accademia “Anton Rubinstein” a Düsseldorf, la Sala Tartini del Conservatorio di Trieste, Casa Verdi a Milano, Palazzo Albrizzi a Venezia, il Teatro “L. Bratuz” di Gorizia e in rinomati Festival ed importanti istituzioni musicali quali il Ceren Necipoglu Istanbul International Harp Festival in Turchia, Ticino Musica in Svizzera, il Festival Risonanze di Malborghetto (UD), la Società Umanitaria, la Società dei Concerti e la Società del Quartetto di Milano, il No Borders Music Festival a Tarvisio, il Festival “Suoni Riflessi” di Firenze, la rassegna musicale “Musica Maestri!” presso il Conservatorio di Milano, la 41° Stagione Concertistica “Elena Lipizer” di Gorizia.
Entrambi diplomati con lode presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano nelle classi di Mario Marzi (sax) ed Umberto Finazzi (pianoforte), hanno approfondito il repertorio cameristico perfezionandosi con docenti di fama mondiale come Jean Marie Londeix, Johannes Thorell, Daniel Gauthier, Alexander Lonquich e, presso la Scuola di Musica di Fiesole, con Bruno Canino.
Il Duo Polaris ha in repertorio brani particolarmente significativi e ricercati, che spaziano dal neoclassicismo fino alla musica contemporanea, attraversando compositori post minimalisti. Sono soliti cimentarsi anche in trascrizioni dal repertorio classico, proponendo composizioni celebri rivisitate tramite le sonorità particolari del saxofono e del pianoforte, e attraverso uno stile che li caratterizza per vivacità, energia e raffinatezza.
Hanno inciso per la nota rivista musicale “Suonare News” il loro primo CD, dedicato ai compositori A. Piazzolla e P. Iturralde.


TRIO DAVID

INGRESSO GRATUITO

Gloria Santarelli violino
Chiara Mazzocchi viola
Tommaso Castellano violoncello

Musiche di Wolf-Ferrari, Kodály, Cras


E. Wolf-Ferrari (1876-1948)

Trio per archi in la minore op.32 (1945)

  • Allegro moderato
  • Pastorale. Andante tranquillo
  • Allegro

Z. Kodály (1882-1967)

Intermezzo per trio d’archi (ca 1905): Allegretto

J. Cras (1879-1932)

Trio per archi (1926)

  • Lento
  • Animé
  • Très animé

Il Trio David, costituito nel 2020, frequenta il corso di perfezionamento in musica da camera per archi sotto la guida del M° A. Farulli presso la Fondazione Accademia Internazionale di Imola. Tra il 2020 e il 2022 ha approfondito il repertorio cameristico anche con il Quartetto Prometeo presso Avos Project.
Tra i vari luoghi si esibisce presso il Circolo Reale dei Canottieri Tevere-Remo e il Cortile del Vicariato a Roma, nell’ambito dell’Imola Summer Music Festival presso la Rocca Sforzesca, al Festival Sesto Rocchi a San Polo D’Enza, al Festival Internazionale di Musica di Portogruaro, nella sala del David di Michelangelo presso la Galleria della Accademia a Firenze per “Friends of Uffizi”. Si esibisce all’interno della stagione concertistica della Fondazione Accademia di Imola in Sala Mariele Ventre come trio e in quartetto con il M° Alessandro Taverna. Partecipa ad eventi culturali come il Festivaletteratura, dialogando attraverso interventi musicali con la poetessa Ruth Padel sul libro Variazioni Beethoven.
Collabora con l’Università di Padova esibendosi all’interno della Sala dei Giganti per una conferenza sul Modernismo nell’ambito del festival “Essere a Tempo”.
Nel 2023 è selezionato dal CIDIM e dall’Accademia degli Sfaccendati per il “Progetto Wolf-Ferrari”, grazie al quale incide l’integrale dei lavori per trio d’archi del compositore italo-tedesco per l’etichetta Brilliant Classics.


THE RUNNING GAME

BIGLIETTERIA SUL POSTO IL GIORNO DEL CONCERTO

  • intero €10
  • ridotto (Soci AdM sottoscrittori) €5
  • ingresso gratuito Soci AdM sostenitori

 

BIGLIETTERIA ONLINE:
https://oooh.events/evento/the-running-game-biglietti/

  • intero online €8,50
  • ridotto online (Soci AdM sottoscrittori) €3,80

Alan Turing e l’enigma della maratona perfetta

Paolo Aralla musiche e live electronics
Guido Barbieri testo e voce narrante
Michele Marco Rossi violoncello e voce narrante

La vita. Alan Turing, classe 1912, non è stato soltanto uno dei maggiori matematici del Novecento: il padre dell’informatica, dell’intelligenza artificiale, l’uomo che ha decifrato l’impenetrabile Codice Enigma. Accanto all’interesse per il calcolo, per i crittogrammi, per i giochi matematici ne ha coltivato un altro, anch’esso in un certo senso legato ai numeri: la maratona. Non è stato affatto un hobby, un passatempo occasionale, bensì una disciplina praticata con metodo e con costanza: una passione che solo per caso non è diventata una professione.

Alan – come tutti i coetanei della sua città, Sherbourne – inizia da bambino a giocare a calcio. Ma d’inverno i campi, nello Warwichshire, si trasformano in distese di melma e di fango. E allora il ragazzo si mette a correre. Senza una meta, senza una ragione. Ma va veloce. In testa ha però soprattutto la chimica, l’astronomia, la matematica. Nel 1931 viene ammesso al King’s College della Cambridge University dove diventa allievo di Ludwig Wittgenstein e si dedica mente e anima alla logica, alla meccanica quantistica, alla teoria delle probabilità. Ma non dimentica il corpo e la sua passione per la corsa. Quasi tutti i giorni percorre, correndo, sempre lo stesso tratto di strada: da Cambridge a Ely e ritorno, quasi cinquanta chilometri. Non lo fa per allenarsi, non ha certo intenzione, in questo periodo, di diventare un maratoneta. Ma corre, corre senza risparmiare il fiato. Nel 1938 ottiene il PH.D in Fisica e Matematica all’Università di Princeton.

Alla vigilia della seconda guerra mondiale Turing viene assunto al Department of Communications del Regno Unito e insieme ad un gruppo di crittografi si trasferisce – come racconta il film The Imitation Game di Morten Tyidum – nel laboratorio segreto di Bletchey Park dove riesce a decifrare il famoso Codice Enigma, la cifratrice con la quale l’esercito tedesco pianifica le operazioni belliche. Dopo la fine del conflitto si trasferisce al National Phisical Laboratory dove progetta il primo prototipo di computer, il famoso Ace, Automatic Computer Engine. È proprio qui che si riaccende – dopo essere rimasta sotto la cenere per dieci anni – la sua passione per la corsa. Ogni giorno precorre, da solo, tra i venti e trenta chilometri. A chi gli chiede il perché di quella strana abitudine risponde: “Faccio un lavoro stressante. Ho bisogno di liberare la mente, corro per non pensare”. Alan non si accorge nemmeno di essere veloce. Straordinariamente veloce. Viene però notato da un gruppo di atleti del Walton Atheltic Club, una società sportiva del Surrey, che lo vuole a tutti i costi tra le sue fila. Nessuno di loro sa di preciso che cosa faccia, di mestiere, quell’uomo magro, allampanato e taciturno. Lo scoprono soltanto quando un giornale sportivo, l’Athletics Weekly, pubblica un articolo intitolato: “L’atleta del Walton Club è lo stesso Alan Turing che ha creato la macchina che pensa”.

Guido Barbieri insegna Storia ed estetica della Musica al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena. Per vent’anni critico musicale del quotidiano La Repubblica, scrive attualmente per pagine culturali de Il Manifesto. Collabora stabilmente come tutor con la Biennale Musica di Venezia. Dal 1980 voce “storica” di Radio 3 si dedica principalmente, oggi, alla drammaturgica musicale, rivolgendo una particolare attenzione alla “musica della realtà”.
Ha scritto testi, libretti e readings destinati ad alcuni dei maggiori compositori italiani: Ennio Morricone, Adriano Guarnieri, Azio Corghi, Ivan Fedele, Lucia Ronchetti, Silvia Colasanti, Riccardo Nova, Fabio Cifariello Ciardi, Claudio Rastelli, Mauro Cardi, Robeerta Vacca, Luigi Ceccarelli, Paolo Marzocchi, Fabrizio De Rossi Re, Andrea Molino, Michele Tadini, Michele Sammarchi, Paolo Aralla e molti altri.
Ha condiviso il palcoscenico, nel ruolo di voce narrante e recitante, con musicisti come Mario Brunello, Giuliano Carmignola, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Danilo Rossi, Giampaolo Pretto, Alessio Allegrini, Luca Franzetti, Claudio Pasceri, Gabriele Mirabassi, Ramin Bahrami, Maurizio Baglini, Silvia Chiesa, Gabriele Pieranunzi, Francesco Senese, Roberto Prosseda, Giuseppe Andaloro, Michele Marco Rossi, Massimo Mercelli, Laura Catrani, Valentina Coladonato, l’Ensemble Ars Ludi.
I suoi testi sono stati messi in scena e interpretati, in diversi teatri italiani e stranieri, da personalità del teatro come Giorgio Barberio Corsetti, Elio De Capitani, Carlo Cecchi, Toni Servillo, Maria Paiato, Moni Ovadia, Vinicio Marchioni, Alessio Pizzech e molti altri.
I titoli più importanti sono Portopalo. Nomi su tombe senza corpi, Night Commuters, Three Miles Island, Al Kamandjati, basato sulla storia del musicista palestinese Ramzi Aburedwan, Le ossa di Cartesio, In alloro mutò il suo pianto. Numerosi in particolare, i testi e gli spettacoli dedicati alla musica della Shoah. Tra gli altri La corda spezzata, un radiodramma sui musicisti di Terezin prodotto da Radio 3 e presentato al Prix Italia, l’adattamento di Badenheim 1939 di Aaron Appelfeld e de I Cannibali di George Tabori, Le imperdonabili, basato sui Diari di Etty Hillesum, Un violoncello nell’inferno di Terezin, Dove almeno troverò un po’ di pace, dedicato alla vicenda di Orlando Orlandi Posti, uno dei martiri delle Fosse Ardeatine, Il diario di Dora Klein, Storia di Jean e Jean, sulla vicenda di Jean Le Boulaire/Jean Lanier, e inoltre il libretto dell’opera Il viaggio di Roberto. Un treno verso Auschwitz, su musiche di Paolo Marzocchi. Le opere più recenti sono In alloro mutò il suo pianto con musiche di Luigi Sammarchi, presentato a Bologna Festival 2021, The Running Game con Paolo Aralla e Michele Marco Rossi messo in scena al Festival Est Ovest di Torino, Storia di un Gesù con Massimo Mercelli e l’Orchestra Calamani al Teatro Mancinelli di Orvieto, Vorrei essere scrittore di musica, un recital per voce narrante e violoncello ideato insieme Mario Brunello e dedicato al rapporto tra Pasolini e Bach, e infine due lavori con le musiche originali di Paolo Marzocchi: Ho bisogno di un eroe, dedicato alla relazione amorosa tra George Byron e Teresa Guiccioli, e Stabant Matres, rappresentato nella Chiesa di S. Vitale, a Ravenna, per Ravenna Festival 2023.
Dopo avere fondato la Human Right Orchestra, la rassegna Contemporanea all’Auditorium di Roma, l’Associazione She Lives e il Comitato Terezin 17/10 attualmente è direttore artistico della Società dei Concerti Guido Michelli di Ancona e del Festival del Quartetto al Teatro dei Documenti di Roma, nonché membro del comitato artistico (insieme a Bernard Haitink, Diego Matheusz e Francesco Senese) del Festival sull’Acqua di Colico e della direzione artistica dell’Archivio Nazionale del Diario di Pieve S. Stefano. Tuttora scrive saggi e tiene conferenze per le maggiori istituzioni musicali italiane. Nel 2009 ha ricevuto il Premio Feronia per la critica musicale.

Classe 1989, Michele Marco Rossi si è affermato come uno degli interpreti di riferimento per la musica d’oggi, ampliando significativamente il repertorio del violoncello nel suo lavoro a stretto contatto con i più grandi compositori del nostro tempo.
Per lui hanno scritto i loro nuovi pezzi per Violoncello Solo compositori come G. Aperghis, I. Fedele, B. Gander, F. Vacchi, A. Solbiati, L. Ronchetti, N. Baba, F. Perocco, M. Franceschini, V. Montalti, F. Gardella, Z. Baldi, P. Corrado, F. Cifariello Ciardi, e collabora con E. Poppe, H. Lachenmann, K. Penderecki, C. Bauckholt, U. Chin, K. Huber, B. Furrer tra i moltissimi. Salvatore Sciarrino compone per lui Linee d’aria per violoncello e orchestra, e Ivan Fedele gli dedica il suo 3° Concerto per Violoncello e Orchestra.
Nel 2023 debutta con due recital solistici al Teatro alla Scala di Milano per il Festival Milano Musica.
Le principali stagioni concertistiche ospitano regolarmente i suoi concerti, che abbracciano un repertorio di oltre 500 anni e si articolano come una continua ricerca e scoperta in diretta condivisione con il pubblico.  Insieme a Direttori come Kent Nagano, Oksana Lyniv, Enno Poppe, Marco Angius, Tito Ceccherini, Michele Marco Rossi esegue Seven Words di Sofja Gubaidulina con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, realizza la prima assoluta di Adagio e Minuetto variato di Goffredo Petrassi e di Passionis Fragmenta di Salvatore Sciarrino con l’Orchestra di Padova e del Veneto.
Debutta con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna per la prima assoluta del 2° Concerto per Violoncello e Grande Orchestra di Luis de Pablo, con l’Orchestra del Teatro Petruzzelli in un’unica serata per i Concerti n.1 e n.2 per Violoncello e Orchestra e con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese per il Doppio Concerto Dioscuri di Ivan Fedele.
Nel 2022 l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali gli conferisce il Premio Abbiati del Disco per la sua registrazione dell’integrale della musica per Violoncello di Ivan Fedele (ed. Kairos). Per Kairos vengono pubblicati anche i dischi monografici su Lucia Ronchetti (Action Music Pieces) e Hannes Kerschbaumer (Schraffur), e per Brilliant Classics l’integrale della musica da camera con pianoforte di Riccardo Malipiero.
La critica lo definisce come un “interprete di eccellenza, capace anche di appassionare anche un pubblico di non iniziati alla contemporanea” (il Giornale della Musica), “Usa e abusa dello strumento come un maestro consolidato e come un genio, canta e recita e impressiona” (Euronews), “Solista eccelso per tecnica e passione” (Il Manifesto), “protagonista di una prova maiuscola fatta di arcate decise e capace di rendere con pienezza le angosce ritmiche della partitura” (Le Salon Musical).
Rossi dal 2023 scrive per la rivista Archi Magazine curando una nuova rubrica di sue conversazioni con i maggiori compositori del nostro tempo, e ha collaborato in progetti con Nicola Piovani, Andrea Camilleri e Valerio Magrelli, portando avanti un progetto trasversale di approfondimento e diffusione dell’espressione contemporanea.

Paolo Aralla nasce a Lecce nel 1960. Determinanti per la sua formazione artistica gli incontri con Franco Donatoni, con il quale studia presso l’Accademia Chigiana di Siena (borse di studio dalla Siae e dal Conservatoire Superieur di Parigi) e l’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma, e Marcel Couraud con il quale approfondisce il repertorio sinfonico-corale sia classico che del ‘900 storico. Si segnala vincendo importanti concorsi di composizione: nel 1987 primo premio al concorso internazionale Atem di Terni; nel 1990 primo premio al concorso internazionale “Gaudeamus” di Amsterdam e secondo premio al c oncorso internazionale “C. Togni” di Brescia; nel 1995 terzo premio al concorso internazionale “Contilli” di Messina; nel 1997 vince la selezione dal Comitato di Lettura dell’Ensemble Intercontemporain che gli commissiona un lavoro per orchestra, “Maree: primo quaderno”, eseguito in prima assoluta alla Cité de la Musique (Parigi 1999) sotto la direzione di Jonathan Nott. Ha inoltre ricevuto commissioni dalla Fondazione Arturo Toscanini, dal Miller Theatre (Columbia University) di New York, dal Teatro Comunale di Bologna, dal Cedar Lake di New York, dalla Fondazione Gaudeamus di Amsterdam, dalla Biennale di Venezia, dal Joyce Theatre di New York, dal Teatro di Perm; nella primavera 2009 l’Austrian Cultural Forum di New York gli dedica un concerto monografico affidato ai musicisti dell’Either/Or ensemble. La sua musica è interpretata da musicisti quali Günter Neuhold, Eva-Maria Kurhau, Maurizio Ben Omar, Antonio Politano, Francesco Dillon, Het Trio, Sarah Leonard, Haesung Choe, Enzo Porta, Stefano Malferrari, Michael Nicolas, Erin Lesser, MDI ensemble, Yoichi Sugiyama, Quartetto Foné, Quartetto Klima, BIT20 Ensemble, Österreichisches Ensemble für Neue Musik, Nuovo Ensemble Europeo, Ensemble 20, Zephir Ensemble, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Toscanini. E’ presente in numerosi centri di produzione: Amsterdam (Gaudeamus), Bologna (Bologna Festival, Teatro Comunale, Accademia Filarmonica), Parigi (Radio France, Cité de la Musique), Londra, Palermo (Spasimo), Montepulciano (Cantiere Internazionale d’arte), Parma (Teatro Farnese), Portland, Losanna, Tokio, San Francisco, New York, Roma (Foro Italico), Milano (Milano Musica), Torino, Salisburgo (Orchesterhaus), Cincinnati, Siena, Venezia (Biennale Musica), Spoleto (Festival dei Due Mondi), Mittelfest ecc.. Da diversi anni è impegnato nel campo dell’informatica musicale: dal 1992 al 1997 realizza, presso lo studio “MMT” di Milano, le parti elettroniche di alcuni suoi lavori; nel 1997 è invitato presso l’IRCAM di Parigi per uno stage di specializzazione di informatica musicale, approfondendo l’utilizzo dei principali software di ausilio alla composizione (PWGL e Max/MSP). Nel 2001 fonda, insieme ad altri compositori europei e con il sostegno dell’Ircam di Parigi, il gruppo PRISMA (Pedagogia e Ricerca Internazionale sui Sistemi Musicali Assistiti da computer). Fra le finalità di Prisma è centrale quella dello scambio delle conoscenze e degli sviluppi relativi alle tecnologie di ausilio alla composizione. Dal 2005 collabora con il coreografo Luca Veggetti alla realizzazione di una serie di progetti coreografico-musicali (PiecesForTheHumanVoice) nei quali è caratterizzante l’uso dei dispositivi di elaborazione del suono in tempo reale: • “Silence/Text”, per i danzatori del New York City Ballet (Joyce Theatre di New York – 2006) • “O – new version”, per i danzatori dell’Operà di Parigi (2006) • “Ensemble for Somnambulists” (Portland – 2006 e 2007) • “Four/Voice”, per i danzatori del New York City Ballet (Miller Theatre di New York – 2007) • “Play for dancer”, Milano (Pim Spazio Scenico di Milano – 2008) • “O”, per i danzatori dell’Operà di Parigi (2008) • “Memory/Measure”, per il Cedar Lake di New York (2009) • “Upon a Ground”, per i danzatori del New York City Ballet (Spoleto – 2009) • “Script”, per i danzatori del Cincinnati Ballet (2009) • “Nothing”, Festival MilanOltre (2009) • “Meditations on Violence”, Teatro di Perm (2011) • “Scene/Two”, per i danzatori della Julliard School (2012) • “Vivo e Coscienza”, per i danzatori della Scuola di Teatro/Danza Paolo Grassi di Milano (2013) • Non essere, una tentazione – Teatro Verdi Milano (2016) • Scenario – per il MART di Rovereto (2016). Fonda a Bologna nel 2002, con un gruppo di compositori e strumentisti, il FontanaMIXensemble ed insieme a Francesco La Licata è, dal 2004, ideatore e direttore artistico della rassegna di concerti Exitime dedicata alle esperienze musicali della contemporaneità. E’ docente di “Composizione” presso il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.


LUIGI ATTADEMO

INGRESSO GRATUITO

Luigi Attademo chitarra

Musiche di Bach, Castelnuovo-Tedesco, Gilardino, Villa-Lobos, Ponce, Mangoré


J. S. Bach (1685-1750)

Preludio dalla Suite n.1 per violoncello BWV 1007 (1720)

Ciaccona dalla Partita II per violino BWV 1004 (1720)

Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968)

Capriccio diabolico op.85 (omaggio a Paganini)

A. Gilardino (1941-2022)

Studio n. 31 – Tema e variazioni (omaggio a F. Sor)

Studio n. 18 – El Rosario (omaggio a M. de Falla)

H. Villa-Lobos (1887-1959)

Studio n. 8 -Moderé (1928)

Studio n.11 – Lent-Animé (1953)

M. M. Ponce (1882-1948)

Thème varié et Finale

A. B. Mangoré (1885-1944)

La Catedral (1921-38)

  • Preludio saudade
  • Andante religioso
  • Allegro solemne

Luigi Attademo, chitarrista, ricercatore e didatta, ha completato con il chitarrista-compositore Angelo Gilardino la sua formazione chitarristica.
Sotto la sua guida ha infatti conseguito nel 1993 il diploma di perfezionamento triennale presso l’Accademia Internazionale “L. Perosi” di Biella con il giudizio di eccellente, dopo essersi diplomato l’anno prima al Conservatorio “G. Verdi” di Torino con il massimo dei voti. Nel 2008 ha conseguito anche il Biennio di specializzazione presso il Conservatorio di Trieste (110 e lode) con una sull’interpretazione su chitarra dell’Ottocento della musica di F. Sor.
Ha frequentato inoltre numerose masterclass, oltre che con lo stesso Gilardino con i più importanti chitarristi (Dusan Bogdanovic, David Russell, Thomas Müller-Pering, Tilmann Hoppstock), con cui approfondisce il repertorio barocco e la musica del Novecento.
Vincitore di diversi premi nazionali e internazionali, tra cui il Concorso Internazionale d’esecuzione di musica per chitarra del XX secolo a Lagonegro (Pz) nel 1992 e il Concorso Internazionale “De Bonis” di Cosenza nel 1998, ha raggiunto un prestigioso risultato nel 1995 laureandosi terzo al “Concours International d’Exécution Musicale” di Ginevra.
La sua formazione musicale spazia al di là dell’ambito strumentale: ha studiato infatti composizione con Giovanni Guanti e partecipato a esperienze diverse come il “Corso di composizione di musica per film” tenuto da Ennio Morricone all’Accademia Chigiana di Siena e il “Seminario annuale di direzione d’orchestra” con Julius Kalmar (docente dell’Accademia Musicale di Vienna) presso l’Accademia “H. Swaroski” (Milano). Ha approfondito i linguaggi compositivi della musica contemporanea sotto la guida di Alessandro Solbiati (Seminari presso il GAMO di Firenze e la Scuola Civica di Milano). Ha frequentato le lezioni di prassi esecutiva sulla musica del Settecento di Emilia Fadini presso la Scuola Musicale di Milano. Laureato in Filosofia con il massimo dei voti presso l’Università di Torino con una tesi sull’interpretazione musicale, ha pubblicato diversi articoli di stampo musicologico ed estetico per le riviste: Guitart, Suonare News e Seicorde, Il Fronimo, il Giornale della Musica, La Roseta (Spagna), Soundboard (USA), Revue Musicale Suisse, Rivista di Studi Ispanici, Filosofia. Ha presentato il suo lavoro a Radio3 e Radio Toscana Classica. Ha curato il volume “Musica e interpretazione: conoscenza e soggettività nell’esecuzione musicale” (2002) per la casa editrice Trauben di Torino, che raccoglie una serie di saggi sul tema dell’interpretazione musicale.
Nel 2002 è stato pubblicato un cd monografico per la rivista italiana “SEICORDE” dedicato a opere inedite ritrovate nell’Archivio Segovia che include autori come Scott, Collet, Mompou, Berkeley ecc. La rivista newyorkese Guitar Review gli ha dedicato nel 2007 un’intervista, riproponendo alcune sue registrazioni di musica del ‘900 tratte dalle registrazioni dell’Archivio Segovia. Del 2009 è la pubblicazione del Cd dedicato a Domenico Scarlatti con cui inizia la sua collaborazione con la Brilliant Classics. Del 2011 è la pubblicazione dell’opera integrale per liuto di J. S. Bach e del 2013 per la stessa casa editrice dell’integrale delle opere di Paganini per chitarra sola, per la prima vola registrate su una chitarra d’epoca (Guadagnini 1851). Nel 2014 la rivista Amadeus gli ha dedicato un numero con la pubblicazione di un CD monografico su Fernando Sor. Nel 2016 ha registrato con Simone Gramaglia alla viola un nuovo cd monografico dedicato a Paganini. Dello stesso anno 2016 è il lavoro discografico “19th century music”, realizzato con strumenti originali dell’Ottocento.
Nella sua attività concertistica ha eseguito in prima esecuzione diverse opere di autori del Novecento e contemporanei, tra cui il Concerto “Leçons de Ténèbres” per chitarra e orchestra di Angelo Gilardino, la Sonatina for guitar dell’autore inglese Cyril Scott (creduta perduta e ritrovata negli archivi di Andrés Segovia a Linares e presentata al VI Convegno Nazionale della Chitarra di Alessandria del 2001), i Quattro Studi per chitarra di Alessandro
Solbiati, Repentance di Sofia Gubaidulina per tre chitarre, violoncello e contrabbasso, e opere di autori contemporanei come Matteo D’Amico,
Mauro Cardi, Dusan Bogdanovic, Giancarlo Cardini, Giorgio Gaslini e altri. Come musicologo nell’ottobre del 2002 ha curato la catalogazione dei manoscritti presso l’Archivio della “Fondazione Andrés Segovia” di Linares (Spagna), rinvenendo opere sconosciute di autori come Tansman, Pahissa,
Cassadò ecc. e pubblicato sulla rivista musicologica “La Roseta” della Sociedad Española de Guitarra. Come didatta collabora con la Haute Ecole de Musique di Ginevra, in qualità di docente (ha tenuto un seminario di interpretazione nel 2005, nel 2008 e nel 2013) ed esperto esterno dal 2003; ha avviato il primo corso di chitarra in Italia di Diploma Universitario di II livello presso il “Politecnico Internazionale Scientia et Ars” di Vibo Valentia (2004). Ha collaborato con l’Istituto Musicale “R. Franci” di Siena, è stato docente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali G. Donizetti di Bergamo e attualmente è docente di ruolo presso il Conservatorio Statale “A. Steffani” di Castelfranco Veneto. È invitato regolarmente dalla Royal Academy of Music (Londra) a  tenere “lecturerecitals”. Nel 2010 ha realizzato un progetto su Paganini e la musica contemporanea italiana (presentato a Berlino, Vienna, Londra e New York, oltre che in vari festival italiani), pubblicato dall’Edizioni Sinfonica.
La sua attività concertistica lo ha portato a suonare in tutta Europa, come in USA, Australia, India, Argentina ecc. È stato invitato come giurato in diversi
concorsi internazionali, tra cui alla Convention della Guitar Foundation of America (GFA) e il Concorso Pittaluga di Alessandria. Lavora abitualmente e ha lavorato con musicisti come Cristiano Rossi (violino), Quartetto di Cremona, Cuarteto Casals, Simone Gramaglia (viola), Quartetto Guadagnini, Martti Rousi (violoncello), Roberto Prosseda (piano).
Tra i suoi recenti progetti l’esecuzione de El Cimarron di H.W. Henze, il nuovo lavoro di Alessandro Solbiati, il Concerto per chitarra e quindici strumenti, a lui dedicato (la cui registrazione sarà pubblicata nel 2019 per EMA records), la riproposizione della musica solistica e cameristica di Mario Castelnuovo-Tedesco in occasione dell’anniversario della morte (2018). Nel 2017 ha curato per il Museo del Violino di Cremona una esposizione dedicata al grande liutaio Antonio de Torres, suonando in concerto diversi strumenti originali di questo autore. Da questa mostra è nato il nuovo CD
(Brilliant 2018, recensito come “cd del mese” da Amadeus e Dotguitar), dedicato alla musica spagnola e suonato su uno strumento originale di Torres (SE122 del 1888).


RICERCAR VAGANDO

INGRESSO GRATUITO

ENSEMBLE ALRAUNE
Franziska Schoetensack violino
Stefano Zanobini violino e viola
Hildegard Kuen violino
Augusto Gasbarri violoncello
Rosita Ippolito viola da gamba e violone
Mario Sollazzo clavicembalo
Fabiano Merlante tiorba e chitarra barocca

Musiche di Pandolfi Mealli, Rosenmueller, Albrici, Castello, Porpora, Pachelbel, W. F. Bach, J. S. Bach, Durante


G. A. Pandolfi Mealli (1624-1687)

Il Marquetta, Passacaglio e Suite

J. Rosenmueller (1619-1684)

Sonata II in mi minore

V. Albrici (1631-1687)

Sinfonia in re minore

D. Castello (1602-1631)

Sonata XII dal II volume di Sonate Concertate in Stil Moderno

N. Porpora (1686-1768)

Sonata a tre in sol minore

J. Pachelbel (1653-1706)

Partita II in do minore da Musicalische Ergötzung (1695):

  • I. Sonata
  • II. Gavotte
  • III. Trezza
  • IV. Aria
  • V. Sarabanda
  • VI. Gigue

W. F. Bach (1710-1784)

Ricercare

J. S. Bach (1685-1750)

Sonata in sol magg. per viola da gamba BWV 1027 (1740):

  • Adagio
  • Allegro ma non tanto
  • Andante
  • Allegro moderato

F. Durante (1684-1755)

Concerto in mi minore a 2 violini, viola e basso:

  • Adagio
  • Ricercare del IV Tono
  • Largo
  • Presto

Alraune è il termine tedesco per la pianta officinale della Mandragola ed è un ensemble fondato da Mario Sollazzo e Stefano Zanobini con l’obiettivo di riunire in un unico gruppo le caratteristiche eclettiche dei due fondatori. Basato su un gruppo di cinque musicisti stabili a cui si aggiungono altri collaboratori per i singoli progetti, l’ensemble ha per principi guida una grande apertura ad un repertorio vasto e variegato, l’assoluta attenzione alle prassi esecutive e allo studio delle fonti, progetti a lungo termine e multidisciplinarietà. Ciò si traduce in un naturale interesse per l’esecuzione su strumenti originali e in un’attenzione a collocare la musica all’interno del contesto storico in cui è stata composta per poi proiettarla nella criticità del mondo contemporaneo tramite una dimensione molto personale dell’interpretazione musicale che si rispecchia nella formulazione dei programmi e nella linea interpretativa.
L’attività di Alraune segue due linee principali: l’esecuzione su strumenti originali e progetti di ricerca ed esecuzione animati da un principio umanistico e politico. Il lavoro su strumenti originali spazia dalla musica da camera all’opera, dal Seicento fino al repertorio del XIX secolo.
La critica ha accolto molto positivamente sia le interpretazioni dal vivo che le incisioni discografiche, uscite per Novantiqua Records.
Alraune ha collaborato a progetti specifici con Anna Fusek, Riccardo Minasi, Marina Comparato, Anton Martynov ed è stato invitato a suonare per prestigiosi enti e stagioni concertistiche, tra cui gli Amici della Musica Modena, Fondazione Pietà de’ Turchini Napoli, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica Bologna, Agimus Firenze, Ekhof Festival, TheaterRuine StPauli Dresden, Teatro Comunale Luciano Pavarotti Modena, Villa Pennisi in Musica Festival, Festival Brahms a Milano, Concerti del Quirinale, Concerti a Palazzo Marino, Alte Musik Festival Bernau, Musica sulle Apuane Festival, Festival Ullmann, Monteverdi Tuscany Festival, Casa Buonarroti Firenze, Centro Confucio dell’Università Normale di Pisa, Università Statale di Milano, San Martino a Natale Festival, Festival Passaggi.
Ha partecipato a trasmissioni per RadioTre Rai, MDR e Radio Toscana Classica, SKY Classica HD ed è stato recensito positivamente da BR-Klassik, Das Orchester, Diapason, RadioTre RAI, RSI Radio Svizzera Italiana, Radio France, Opernwelt, Opernfreund, GB Opera, Opera Lounge, Concerto Magazine, L’Opera, Adagio Assai, Alte Musik Forum, La Repubblica, MDR, Musikansich.de, Fono Forum, Connessi all’opera, Seen and Heard International.


IL FLAUTO MAGICO

Produzione del Conservatorio di musica “Vecchi-Tonelli”
MARIO SOLLAZZO direzione musicale
CORO MODENA MUSICA SACRA APS
Daniele Bononcini direttore del coro
Lorenzo Profita regia
Antonella Panini scenografia e luci
Jacopo Veroni videomapping
Erika Passini costumi
Cantanti appartenenti ai corsi di canto di Maria Pia Ionata e Katya Lytting del Conservatorio di musica “Vecchi-Tonelli”
ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO DI MUSICA “VECCHI-TONELLI” DI MODENA

LO SPETTACOLO È SOLD OUT. NON SARANNO MESSI IN VENDITA BIGLIETTI SUL POSTO IL GIORNO STESSO DEL CONCERTO PERCHÉ LE DISPONIBILITÀ SONO ESAURITE

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Mario Sollazzo è nato a Napoli. Dopo essersi diplomato in pianoforte e musica da camera al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma e alla Musikhochschule di Detmold in Germania, successivamente ha studiato composizione alla Musikhochschule “Carl Maria von Weber” di Dresda. E’ laureato in filosofia presso l’Università Tor Vergata di Roma.
Alterna l’attività di pianista e fortepianista a quella di clavicembalista e direttore, contando su un vastissimo repertorio che spazia dal barocco alla musica contemporanea. Dal 2001 al 2010 ha fondato e diretto il gruppo Marammè con cui ha sviluppato un lavoro di ricerca sulla musica tradizionale del sud Italia. Il gruppo ha realizzato due dischi, tenuto più di cento concerti in tutta Europa e vinto il Creole World Music Prize di Lipsia. Dal 2001 al 2006 è stato membro fondatore, insieme a Stefano Zanobini, della Congrega de’ Furiosi un gruppo sperimentale di musica antica su strumenti originali e teatro barocco. Dal 2007 al 2009 è stato il direttore musicale della Gregor Seyffert Compagnie di Berlino presso l’Anhaltisches Theater Dessau. Queste ed altre esperienze molto eterogenee sono confluite nel 2010 nell’Ensemble Alraune con cui svolge tutt’ora la sua attività.
Ha tenuto concerti per istituzioni quali: Gewandhaus Lipsia, Europäisches Zentrum der Künste Dresden, Musikfestspiele Dresden, Amici della Musica Modena, Jeunesse Musical Wien, Cristofori Piano Festival Padova, Agimus Firenze, Grandezze & Meraviglie Festival Modena, Bachfest Freiberg, Anhaltisches Theater Dessau, Gioventù Musicale Modena, Teatro Comunale di Modena, Teatro Valli di Reggio Emilia, Rudolstadt Festival, Stiftung Michaelstein, Ekhof Festival Gotha, Villa Pennisi in Musica, Musica in Villa Torino, Le Printemps du Violon Paris, Alte Musik Festival Bernau, Amiata Piano Festival e registrazioni per le radio tedesche MDR e WDR, la Radio Nazionale Slovena, la RSI e la RAI.
Dal 2001 al 2005 ha avuto un incarico di insegnamento presso la Musikhochschule di Detmold e dal 2017 al 2019 presso la Musikhochschule Franz Liszt di Weimar. Ha insegnato pianoforte principale presso i conservatori di Benevento e Campobasso. Dal 2006 è docente presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi-Tonelli di  Modena.
Ha inciso per Tactus, Dynamic, KHA e NovAntiqua Records. Collabora con compagnie teatrali e coreografi per i quali cura la composizione ed esecuzione delle musiche di scena tra cui quelle per :”Il Flauto Magico. II Parte” di J. W. Goethe, “L’Opera dei Pezzenti” di  J. Gay, “La Tempesta”, “Come vi piace” e “Amleto” di W. Shakespeare, “Purcells Traum” di T. Dorst. Sue composizioni sono state eseguite ai Dresdner Tage der Zeitgenössische Musik, Festspielhaus Hellerau, Opernschule della Musikhochschule di Dresda, StPauli Theater Dresden, Rheinsberg Musikakademie, BKA Berlin, Musikfestspiele di Dresda. Dal 2013 è membro dell’ensemble su strumenti originali Italico Splendore.
www.mariosollazzo.com


TRIO PANTOUM

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Hugo Meder violino
Bogeun Park violoncello
Virgile Roche pianoforte

Musiche di Haydn, Henze, Schubert


F. J. Haydn (1732-1809)

Trio in mi maggiore per pianoforte, violino e violoncello, op.86 n.2 Hob:XV:28 (1797)

  • Allegro moderato
  • Allegretto
  • Allegro

H. W. Henze (1926-2012)

Kammersonate (1948)

F. Schubert (1797-1828)

Trio per pianoforte n. 2 in mi bemolle maggiore, op.100, D.929 (1827)

  • Allegro
  • Andante con moto
  • Scherzando. Allegro moderato. Trio
  • Allegro moderato

Il “Pantoum” è una forma poetica originaria della Malesia arrivata in Francia con la moda dell’orientalismo nel XIX secolo, in cui due idee, una pittoresca e descrittiva, l’altra intima e sentimentale, si intrecciano costantemente. È in riferimento a questa corrente di cultura letteraria e artistica, strettamente legata alla musica francese a cavallo tra Ottocento e Novecento, che nel 2016 Hugo Meder, Bo-Geun Park e Virgile Roche, all’inizio della loro carriera al Conservatoire National Supérieur de Paris, hanno fondato il Trio Pantoum, da allora affermatosi come uno dei più promettenti ensemble di musica da camera europea. Sotto la direzione di Emmanuelle Bertrand e Michaël Hentz, i tre musicisti hanno poi iniziato un approfondito lavoro sul repertorio della Musica da camera per archi e pianoforte, che hanno avuto modo di eseguire nelle prestigiose classi del Trio Wanderer al Conservatoire à Rayonnement di Parigi dal 2018 al 2020, di Claire Désert e Ami Flammer al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris dal 2019 al 2021 e infine di François Salque e Louis Rodde dal 2021. Il Trio ha inoltre studiato con musicisti di fama internazionale come Günter Pichler, Irvine Arditti, Marc Coppey, Alexis Galpérine, Emmanuel Strosser, Jérôme Pernoo, Jonas Vitaud, Xavier Gagnepain o Olivier Charlier, e ha avuto la possibilità di incontrare membri dei Quartetti Ébène, Modigliani e Diotima durante le master class al “CNSMDP”, e anche di lavorare, grazie al programma ECMA (European Chamber Music Academy), con Hatto Beyerle (Quatuor Alban Berg), Johannes Meissl (Quatuor Artis), Antonio Meneses (Trio Beaux-Arts), Patrick Jüdt, membri dei Quartetti Talich e Škampa. Nel 2021, il Trio è diventato “ECMA Aspirant-Ensemble”, il che lo porterà a perfezionarsi ulteriormente con i più grandi maestri europei e ad esibirsi in alcuni dei migliori palchi internazionali. Il Trio ha ricevuto in particolare un Terzo Premio (Primo Premio non assegnato) al “Joseph Joachim International Chamber Music Competition” di Weimar nel 2022, un Terzo Premio al Concorso ARD di Monaco di Baviera, un Primo Premio all’unanimità alla “Fédération Nationale des Associations de Parents d’Élèves de Conservatoires” European Chamber Music Competition nel 2021, un Secondo Premio al “Illzach International Chamber Music” nel 2019, il Premio d’Onore del Concorso Internazionale “Léopold Bellan” nel 2021, il Primo Premio al Concorso Internazionale “Premio Trio di Trieste” nel 2022, il Primo Premio ex aequo con il Trio Bohémo al ”International Joseph Haydn Chamber Music Competition” nel 2023 e, nello stesso anno, il Primo Premio e due premi speciali al “Lyon International Chamber Music Competition”, il Secondo Premio all’”Osaka International Chamber Music Competition & Festa” ed infine il Secondo Premio al “Melbourne International Chamber Music Competition”. Il complesso è stato Resident ProQuartet-European Chamber Music Center e inoltre Roche, Meder e Park saranno artisti “in residence” presso la Queen Elisabeth Music Chapel (Belgio) dal 2022 al 2023.


PULSES

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OPIFICIO SONORO
Claudia Giottoli flauti
Raffaella Palumbo clarinetti
Sara Mazzarotto violino
Stefano Bruno violoncello
Giacomo Piermatti contrabbasso
Filippo Farinelli pianoforte
Laura Mancini percussioni
Marco Momi direttore

Musiche di Saariaho, Murail, Maresz, Fedele, Scelsi


K. Saariaho (1952-2023)

Notturno per violino (1994)

T. Murail (1947*)

Feuilles à travers les cloches, per flauto, violino, violoncello e pianoforte (1998)

Y. Maresz (1966*)

Cascade for Donna Lee, per pianoforte (1996)

T. Murail

Unanswered question, per flauto (1995)

I. Fedele (1953*)

Immagini da Escher, per flauto, clarinetto, violino, violoncello, vibrafono e pianoforte (2005)

G. Scelsi (1905-1988)

Ko-Tha I, per chitarra suonata come una percussione (1967)

Ko-Lho II, per flauto e clarinetto (1966)

Y. Maresz

Entrelacs, per flauto, clarinetto, violoncello, contrabasso, pianoforte, vibrafono (1998)

Il collettivo Opificio Sonoro nasce nel 2019 e stabilisce la propria base a Perugia. Molteplici professionalità di generazioni differenti decidono di lavorare insieme accettando la sfida di definire nuove forme di contatto con il pensiero contemporaneo attraverso il suono: dal concerto all’installazione sonora, dalla pratica della musica da camera alle tecniche di registrazione e incisione, dalla programmazione creativa alla nuova liuteria.
Il cuore del collettivo è l’ensemble di 13 musicisti che si dedica al repertorio classico contemporaneo e alla creazione musicale. Già gruppo di riferimento del Festival Orizzonti promosso dalla Fondazione Perugia Musica Classica, è stato ospite di residenze artistiche presso Tempo Reale a Firenze e presso il Mattatoio di Roma.
Le produzioni di Opificio Sonoro sono state accolte in festival e istituzioni musicali come Nuova Consonanza (Roma), Spazio Musica (Cagliari), Musica del XXI secolo (Mantova), il Festival della Piana del Cavaliere, Piediluco Festival, l’Istituto Italiano di Cultura di Lima (Perù), Trame Sonore (Mantova).
Opificio Sonoro ha commissionato nuove opere musicali e installazioni sonore a vari artisti, di cui ha curato la realizzazione e la diffusione, collabora regolarmente con compositori, interpreti e ricercatori nel campo musicale e tecnologico.
La produzione video Musica Picta, dedicata alla musica contemporanea italiana, è stata premiata dal Ministero degli Esteri e il documentario Promenade Sciarrino è stato premiato al PerSo Film Festival e trasmesso da Rai5.
La collaborazione con Salvatore Sciarrino ha portato alla realizzazione del CD monografico Sciarrino Chamber Music pubblicato dall’etichetta olandese Brilliant Classics.


PAOLO MARZOCCHI

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Paolo Marzocchi pianoforte

Musiche di Beethoven e Beethoven/Liszt


L. van Beethoven (1770-1827)

Sonata per pianoforte n.21 in do maggiore, op.53 “Waldstein” (1804)

  • Allegro con brio
  • Introduzione. Adagio molto
  • Rondò. Allegretto moderato

L. van Beethoven F. Liszt

Sinfonia n.5 in do min. op.67 (1807-08; trascrizione per pianoforte di F. Liszt: 1838)

  • Allegro con brio
  • Andante con moto – Più moto
  • Allegro
  • Allegro – Presto

Paolo Marzocchi, pianista e compositore, è nato a Pesaro nel 1971, dove ha compiuto gli studi musicali.
Di formazione classica, si è dedicato alla composizione in tutte le sue forme, dal teatro, al cinema, alla radio, fino alle sperimentazioni con altri linguaggi e alla composizione ‘pura’.
Come compositore ha collaborato con tantissimi artisti di fama internazionale, e ricevuto numerose commissioni per la realizzazione di opere pianistiche, da camera e orchestrali, collaborando con istituzioni prestigiose come il Lucerne Festival, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, l’Orchestra Leonore, l’Orchestra Verdi e i Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra della Radio Nazionale Romena, il Teatro dell’Opera di Roma, la Biennale di Venezia, il Festival Musica sull’Acqua, il Festival Multiplicidade di Rio de Janeiro, il festival FLOEMA di Pistoia, il festival Borderline Moving Images di Beijing.
Ha collaborato diversi anni con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca su progetti sperimentali legati all’istruzione musicale e alla sensibilizzazione sociale, nonché alla creazione di orchestre e cori giovanili.  Nel 2015 il progetto “La musica, il lavoro minorile e il diritto all’istruzione”, in collaborazione con International Labour Organization, MIUR e con la Filarmonica del Comunale di Bologna, è stato per Marzocchi l’occasione di sperimentare una innovativa metodologia d’insegnamento della composizione ai giovanissimi musicisti, da lui definita “rendering”.
Successivamente, in un progetto sostenuto dalla Fondazione Mast di Bologna, la metodologia del “rendering” è stata sperimentata su un gruppo di bambini di cinque anni, che è alla base della composizione “Little Symphonies” (2018).
Tra gli eventi degli ultimi anni che lo hanno visto protagonista, si evidenziano la prima esecuzione del suo nuovo concerto per pianoforte orchestra e arpa a bicchieri “Fantasia dell’Assenza” con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e la Filarmonica Arturo Toscanini; diversi progetti realizzati a Lampedusa con i bambini dell’isola (tra cui “Le nuove vie dei Canti” con Guido Barbieri); la collaborazione con il tenore Juan Diego Florez, per la registrazione discografica dell’album “Italia” (DECCA International 2015); la  nuova composizione “O pazzo desire!”, eseguita in prima assoluta dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con la direzione di Diego Matheuz, lo spettacolo “Ex Machina” con Paolo Fresu, al Mast Di Bologna; il melologo fantascientifico “Mymosh, il Figlio-di-Se-Stesso” per quartetto d’archi e voce narrante (FLOEMA, Pistoia 2018), la collaborazione con Danusha Waskiewicz, Andrea Rebaudengo e Cristina Zavalloni (Musica Insieme, Bologna 2018 e Festival Mito 2019).
La sua opera “Il viaggio Roberto”, su libretto di Guido Barbieri, che nel 2014 riscosse – tra gli altri – il plauso di Riccardo Muti, è stata rappresentata nella stagione 2016/17 dell’Opera di Firenze, sotto la direzione musicale dello stesso Marzocchi, e nel 2018/19 ripresa al Teatro Alighieri di Ravenna, al Teatro Regio di Parma e al Comunale di Ferrara.
Paolo Marzocchi è anche l’ideatore e direttore artistico di WunderKammerOrchestra, un ensemble pensato per portare la musica sinfonica dove le grandi orchestre non riescono ad arrivare. La WKO ha debuttato a Lampedusa il primo aprile 2017 per l’inaugurazione del nuovo pianoforte dell’isola, con la direzione di Carlo Tenan e lo stesso Marzocchi al pianoforte.
È Presidente Onorario dell’Associazione Culturale Musicale Lipadusa di Lampedusa.


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Dialogo im-possibile tra Alma e Gustav Mahler, e tra un’attrice e Chat Gpt

Musiche di Gustav Mahler
Uno spettacolo di e con Diana Höbel e… Chat Gpt
Consulenza musicale: Claudio Rastelli, Federico Nicoletta
Consulenza scientifica: prof. Roberto Trotta, prof. Andrea Gambassi, prof. Eliel Camargo-Molina
Introduzione a cura del prof. Roberto Trotta su “Intelligenza artificiale e creatività
Una produzione Amici della Musica di Modena in collaborazione con Sissa (Scuola Superiore di Studi Avanzati) per Festivalfilosofia 2023

Giocare al gioco del “se fossi” con il programma di intelligenza artificiale più discusso del momento. Chiedergli di indossare i panni di un compositore celeberrimo di un secolo e mezzo fa. Farlo calare nel rapporto burrascoso con la moglie assai più giovane, affascinante e inquieta, impersonata da un’attrice in carne e ossa: ecco Alma e Gustav Mahler. Il dialogo impossibile tra i due mondi lontanissimi, si rispecchia in questo doppio tentativo di dialogo: da un lato quello burrascoso tra i due coniugi, dall’altro quello tra ChatGPT e Diana Höbel.
Come se fossero terapeuti di coppia, degli scienziati fungeranno da intermediari favorendo l’incontro e provvedendo a inserire i dati necessari perché i due si parlino. La macchina-Mahler sarà in grado di sostenere un dialogo sensato con l’umana Alma? Riuscirà a nascere un atto unico teatrale, scritto e recitato in diretta?
In questo esperimento creativo-scientifico senza rete cercherà di farsi strada, tra frammenti di lettere, diari, sfoghi e nonsense algoritmico, la “verità” storica del rapporto tra i due. Con in sottofondo la straordinaria musica del compositore austriaco, a ricordarci tormento e bellezza d’ogni grande passione.
Lo spettacolo sarà introdotto dall’intervento di Roberto Trotta (SISSA) su Intelligenza artificiale e creatività.

Diana Höbel è un’attrice, autrice e regista. Diplomata alla scuola di teatro Paolo Grassi di Milano, come autrice e interprete ha creato progetti originali per diversi Enti e Istituzioni, tutti caratterizzati da un puntuale lavoro sulla parola: i monologhi di teatro civile Pasolini: il caos contro il terroreCarmenPunto di fusione; i melologhi Golem, creatura creanteVoci d’amoreSchubert, una vita da outsiderGerarchia e privilegio; nonché spettacoli di teatro-scienza per Inaf, Sissa, Ego. Ha realizzato biografie teatral-musicali e alla figura di James Joyce e a capitoli dell’Ulisse ha dedicato spettacoli prodotti dal Museo Joyce di Trieste.
www.dianahobel.com

Roberto Trotta è un astrofisico, autore e comunicatore della scienza alla Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati di Trieste. La sua ricerca verte sull’applicazione dell’intelligenza artificiale in cosmologia. Fra i molteplici riconoscimenti, spicca la medaglia Annie Maunder 2020 della Società Astronomica Reale inglese.