SCENE DEL BOSCO
Leonardo Zunica pianoforte
Musiche di Schumann, Feldman, Castiglioni, Sibelius, Messiaen
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R. Schumann (1810-1856)
Waldszenen op.82 (1848-49):
I. Eintritt (Entrata)
II. Jäger auf der Lauer (Cacciatore in agguato)
M. Feldman (1926-1987)
Nature pieces (1951):
I.
R. Schumann
Waldszenen op.82:
III. Einsame Blumen (Fiori solitari)
M. Feldman
Nature pieces (1951):
II.
R. Schumann
Waldszenen op.82:
IV. Verrufene Stelle (Luogo maledetto)
M. Feldman
Nature pieces (1951):
III.
R. Schumann
Waldszenen op.82:
V. Freundliche Landschaft (Paesaggio gioioso)
VI. Herberge (Locanda)
M. Feldman
Nature pieces (1951):
IV.
R. Schumann
Waldszenen op.82:
VII. Vogel als Prophet (Uccello profeta)
M. Feldman
Nature pieces (1951):
V.
N. Castiglioni (1932-1996)
Das Reh im Wald (Il cervo nella foresta) (1988)
R. Schumann
Waldszenen op.82:
VIII. Jagdlied (Canzone di caccia)
IX. Abschied (Addio)
O. Messiaen (1908-1992)
Petites esquisses d’oiseaux (1985):
I. Le Rouge-gorge (Erithacus rubecula, Il pettirosso)
J. Sibelius (1865-1957)
5 pezzi op.75 (1914):
1. När rönnen blommar (Quando il sorbo fiorisce)
O. Messiaen (1908-1992)
Petites esquisses d’oiseaux:
II. Le Merle noir (Turdus merula, Il merlo comune)
J. Sibelius (1865-1957)
5 pezzi op.75:
2. Den ensamma furan (Il pino solitario)
O. Messiaen (1908-1992)
Petites esquisses d’oiseaux:
III. Le Rouge-gorge (Erithacus rubecula, Il pettirosso)
J. Sibelius (1865-1957)
5 pezzi op.75:
3. Aspen (Il pioppo tremulo)
O. Messiaen (1908-1992)
Petites esquisses d’oiseaux:
IV. La Grive musicienne (Turdus philomelos, Il tordo bottaccio)
J. Sibelius (1865-1957)
5 pezzi op.75:
4. Björken (Betulle)
O. Messiaen (1908-1992)
Petites esquisses d’oiseaux:
V. Le Rouge-gorge (Erithacus rubecula, Il pettirosso)
J. Sibelius (1865-1957)
5 pezzi op.75:
5. Granen (L’abete)
O. Messiaen (1908-1992)
Petites esquisses d’oiseaux:
VI. L’ Alouette des champs (Alauda arvensis, L’ allodola)
Ospite in festival nazionali ed internazionali come solista e camerista, Leonardo Zunica si è esibito in Italia, Spagna, Scozia, Finlandia, Ucraina, Croazia, Svizzera, Francia, Grecia, Russia. Leonardo Zunica nutre un profondo interesse per la musica contemporanea con prime esecuzioni di musiche di compositori di oggi.
Ha creato alcuni progetti monografici con musiche di C. Debussy (integrale delle opere e trascrizioni a quattro mani con Maria Ala-Hannula e scelta di opere pianistiche solistiche), Shostakovic e K. Szymanowsky (con il musicologo Sandro Cappelletto), G. Crumb (integrale del Makrokosmos), O. Messiaen (Visions de l’amen), Stravinsky – Manfrin (Le Sacre du printemps / To the end of surfaces per due pianoforti ed elettronica), integrale delle Sonate per violino e pianoforte di J. Brahms (con O. Semchuk), integrale delle opere per pianoforte a quattro mani di W. A. Mozart (con S. Giavazzi), le trascrizioni dei Tango di A. Piazzolla realizzate da P. Ziegler (per due pianoforti), L. van Beethoven (scelta di Sonate pianistiche).
Ha collaborato come con orchestre quali Orchestra dell’Arena di Verona (Oiseaux Exotiques di O. Messiaen), I Virtuosi Italiani (Rhapsody in Blue di G. Gershwin), Orchestra Nazionale dell’Ucraina (Concerto op. 21 di E. Chausson) e con Dedalo Ensemble, Icarus Ensemble, Gruppo Musica Insieme.
Nel 2017 ha partecipato ad un progetto creato da Ivano Fossati attorno alla figura di G. Gershwin. Con Paolo Ghidoni (violino) e Antonio Mostacci (violoncello) fa parte del Trio di Mantova.
E’ co-direttore artistico della stagione concertistica Mantovamusica. Ha inciso per l’etichetta Davinci il Concerto op. 21 di E. Chausson con Paolo Ghidoni e il Quartetto “Boito” e nel 2021 un cd dedicato alla musica pianistica di C. Debussy (Préludes 1re livre, Prélude a l’ápres-midi d’un faune – trascr. di L. Borwick). Nel 2023 esce per Stradivarius il progetto Contrappassi, dedicato alla ricezione di Dante in alcune opere musicali del XX e XXI secolo. Nel 2023 è prevista l’uscita di un cd in duo con il violinista O. Semchuk con progetto intitolato “Fantasie”, che include le fantasie per violino e pianoforte di Schubert, Messiaen, Schönberg e Stankovic.
Alcune sue incisioni sono state trasmesse da Rai Radio 3, in trasmissioni come Primo Movimento e Radio 3 Suite. Nel 2022 contribuisce alla realizzazione di una monografia (Edizioni Universitarie Trieste) dedicata al compositore triestino Gianpaolo Coral, con un articolo che indaga il rapporto tra l’alchimia e la musica di Coral.
CLAUDIO SANNA, PAOLO PASTORINO
Claudio Sanna pianoforte
Paolo Pastorino live electronics
Musiche di Chessa, Verdinelli, Sanna/Pastorino
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L. Chessa (1971*)
Louganis (2007), per pianoforte
G. Verdinelli (1960*)
Nodas 14 (2020), per pianoforte e live electronics
C. Sanna / P. Pastorino
Pietre di una Esposizione (2023), per pianoforte, live electronics e video installazione
L. Chessa
Quadri da una città fantasma (2003), per pianoforte, lavagna e tre piatti giradischi
Claudio Sanna (Sassari 1985) ha collaborato in qualità di pianista da camera con le prime parti di Berliner Philharmoniker, Wiener Symphoniker, Teatro alla Scala, Arena di Verona, Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, con musicisti quali Franco Maggio Ormezowsky, Enzo Caroli, Michel Bellavance, Marco Zoni, Cristhoph Hartmann, Luca Vignali, Mario Marzi, Daniele Agiman, Alessandro Moccia, Marco Scano, Gabriele Croci, Vadim Brodski, Patrick De Ritis, esibendosi in varie sedi prestigiose quali i Musei Vaticani, sala del Gregoriano per il festival Il bello da sentire, Teatro Bibiena di Mantova, Sala Verdi del Conservatorio A. Boito di Parma, Teatro Comunale L. Pavarotti di Modena, Teatro della Tosse di Genova, Sala Vivaldi della biblioteca Nazionale di Torino, Filarmonica di Rovereto, Teatro Comunale di Sassari, Auditorium comunale di Cagliari, Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola a San Sperate, Sala dei Ritratti della Fondazione Giuseppe Siotto di Cagliari, Ehrbarsaal e Odeon Teater di Vienna, Teatro Dal Verme di Milano.
Tra le esibizioni meritano particolare attenzione l’esecuzione del Pierrot Lunaire di A. Schoenberg, con Sonia Bergamasco alla voce, per il festival I Grandi interpreti della musica a Sassari; La Petite Messe Solennelle di G. Rossini con il Coro Città di Parma diretto da Simone Campanini per il festival G. Verdi a Parma e l’esecuzione dei Quadri da una città fantasma di Luciano Chessa per il festival Musa Madre di Rebeccu.
Collabora con AdM Soundscape, con sede a Modena, ensemble da camera specializzato nel repertorio del XX secolo, con cui si è esibito per prestigiose società concertistiche e teatri, affrontando opere contemporanee tra le più complesse (Arpège di F. Donatoni per l’associazione Filarmonica di Rovereto, Tria ex uno di G.F. Haas per la Fondazione Teatro Comunale di Modena) oltre che diversi lavori scritti appositamente per questa formazione.
Ha fondato nel 2016 il Trio Praxodia, formazione di musicisti sardi che si dedicano alla ricerca interpretativa del repertorio tradizionale e moderno (prima esecuzione italiana di Lerchenmusik op. 53 del compositore polacco H. Gorecki).
Nel 2015 pubblica per la casa discografica svizzera Hat Hut Records Basel il suo primo disco solistico dal titolo Ammentos, costituito interamente di musiche originali e per la stessa etichetta nel 2022 esce il lavoro monumentale in doppio cd intitolato Compositori Sardi Contemporanei, istantanea della musica contemporaneità sarda.
Del 2021 il disco French connection (Linea occultae, Cagliari) un lavoro dedicato ai più rappresentativi lavori cameristici del Novecento per flauto e pianoforte con la collaborazione del flautista Tony Chessa.
Ha conseguito il diploma accademico in pianoforte presso il Conservatorio L. Canepa di Sassari, e in seguito si è perfezionato con Andrea Lucchesini, Pietro De Maria ed Enrico Stellini presso l’Accademia di Musica di Pinerolo, e con Lazar Berman presso l’Accademia di Musica di Firenze. Ha inoltre conseguito il Diploma di Alto perfezionamento in Musica da camera con il massimo dei voti presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nella classe di Carlo Fabiano.
Paolo Pastorino (Sassari 1983) è un compositore di musica acusmatica e docente di tecnologie musicali.
Nel 2012 inizia a studiare musica elettronica presso il Conservatorio di Sassari sotto la guida dei M° Walter Cianciusi e Riccardo Sarti conseguendo il diploma di I livello. Nel 2017 consegue presso il Conservatorio di Cagliari il diploma di II livello in musica elettronica.
Nel 2014 segue uno stage di formazione artistica presso il Centro Ricerche Musicali di Roma sotto la guida del M° Michelangelo Lupone.
Ha partecipato a diverse masterclass tenute da artisti come Jean Claude Risset, Curtis Roads, Bernard Fort, Yann Robin, Eckart Altenmüller, Michelangelo Lupone, John Chowning e Tolga Tüzün.
Le sue composizioni sono state selezionate ed eseguite in numerosi festival nazionali ed internazionali di musica contemporanea ed elettroacustica: Sound Thought (Centre for contemporary arts – Glasgow), NoiseFloor (UK), BBC Radio 3, Sound Spaces (Svezia), NYCEMF (NY), Mantis Sonification (UK), Sonorities (UK), Spot – Octandre (Bordeaux), VERV (Venezia), OUA (Osaka University Of Arts), Dias de Música Electroacústica (Portogallo), Contemporanea Acusmatica (Udine), PLAY900 (Museo Novecento, Firenze), MUSLAB (Buenos Aires), Mixtur (Barcellona), Radio Datscha (Berlino ), Microtopies (Barcellona), Elektro Arts (Romania), Klingt gut! (Amburgo), Forum Wallis (Svizzera), SICMF (Gwangju), EX_NIHILO (Messico), NSEME (USA), San Francisco Tape Music Festival (USA), NWEAMO Festival (Tokyo), CIM (Cagliari) , EMUFest (Roma), CIRMMT (Montréal), Art & Science days (Bourges).
GIAMPAOLO BANDINI
Giampaolo Bandini chitarra
Musiche di Sting, Beatles, Queen, Bob Marley, Eric Clapton negli arrangiamenti originali di Sergio Assad, Steve Goss, Dusan Bogdanovic, Nicola Jappelli
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Sting – Jappelli
Message in a bottle
Bob Marley – Goss
No Woman no Cry
(Prima esecuzione assoluta)
Beatles – Takemitsu
Yesterday
Sting – Goss
Shape of my Heart
(Prima esecuzione assoluta)
Queen – Assad
Mother Love
(Prima esecuzione assoluta)
Beatles – Takemitsu
Hey Jude
Sting – Vassiliev
Sister Moon
(Prima esecuzione assoluta)
Beatles – Bogdanovic
In my life
(Prima esecuzione assoluta)
Queen – Assad
Love of my life
(Prima esecuzione assoluta)
Clapton – Sato
Tears in Heaven
Beatles – Jappelli
Here comes the sun
Giampaolo Bandini, artista DECCA, è oggi considerato tra i migliori chitarristi italiani sulla scena internazionale.
Figura regolarmente nei cartelloni dei più importanti Festival di tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Africa all’Asia e al Sud America (Teatro alla Scala di Milano, Filarmonica di San Pietroburgo, Carnegie Hall di New York, International Center for performing arts di Pechino, Sala Tchaikovsky di Mosca, Arts Center di Seoul, Ircam di Parigi). Ha effettuato tournées in più di 50 paesi del mondo, sia come solista che con le più importanti orchestre internazionali.
Collabora con artisti del calibro di Salvatore Accardo, Avi Avital, Massimo Quarta, Andrea Oliva, Trio di Parma, Danilo Rossi, Corrado Giuffredi, Quartetto Nous, Enrico Bronzi, Quartetto della Scala, Enrico Fagone, Sonia Ganassi, Quartetto Adorno, Michele Pertusi e con Sergio Rubini, Elio (delle Storie Tese), Monica Guerritore, Arnoldo Foà, Maddalena Crippa, Marco Baliani, Amanda Sandrelli e molti altri.
Nel 2011 gli è stata conferita dal Comitato Scientifico del Convegno di Alessandria la Chitarra d’oro per la promozione mentre nel 2022 ottiene quella per la Didattica e quella per il miglior CD cameristico. Giampaolo Bandini ha registrato più di venti cd per importanti etichette italiane ed estere. Nel 2017 è uscito il suo debutto discografico, “Escualo”, in duo con Cesare Chiacchiaretta, per la prestigiosa Decca Classics, a cui sono seguiti per la stessa etichetta “Intimate Paganini” (2020) per chitarra sola, registrato con la chitarra G. Fabricatore 1826, appartenuta a Niccolò Paganini, “Tango y Folia” (2020) per chitarra e bandoneon, e nel 2021 l’integrale della musica da camera per chitarra di Mario Castelnuovo-Tedesco.
La sua grande passione per l’insegnamento lo porta a tenere masterclass e corsi di perfezionamento in tutto il mondo. Numerosi suoi allievi hanno vinto premi nei più importanti concorsi internazionali di chitarra e musica da camera.
È titolare della cattedra di chitarra presso l’Istituto Musicale di alta formazione “L. Boccherini” di Lucca, dove ha costruito con il tempo un modello didattico innovativo e audace, che pone lo studente stesso al centro del progetto. Invitato regolarmente come docente ospite al Master di II livello del Conservatorio “A. Boito” di Parma insegna inoltre da più di un decennio nei corsi storici del Festival di Portogruaro.
SESTETTO VERLAINE
Elena Cornacchia flauto
Francesca Rodomonti oboe
Giovanni Picciati clarinetto
Elisa Bognetti corno
Luca Reverberi fagotto
Massimo Guidetti pianoforte
Musiche di Poulenc
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F. Poulenc (1899-1963)
Sonata per flauto e pianoforte (1957)
- Allegretto malinconico
- Cantilena: Assez lent
- Presto giocoso
Élégie per corno e pianoforte (1957)
Sonata per clarinetto e pianoforte (1962)
- Allegro tristamente (Allegretto – Très calme – Allegretto)
- Romanza (Très calme)
- Allegro con fuoco (Très animé)
Trio per oboe, fagotto e pianoforte (1926)
- Presto
- Andante
- Rondo
Sestetto per flauto, oboe, clarinetto, corno, fagotto e pianoforte (1932 – rev. 1940)
- Allegro vivace
- Divertissement: Andantino
- Finale: Prestissimo
Il Sestetto Verlaine nasce dal desiderio dei componenti di affrontare il meraviglioso repertorio da camera per fiati e pianoforte, in diverse formazioni, dal duo al sestetto. Il repertorio va dai più famosi quintetti di Mozart e Beethoven alla musica del novecento, con le composizioni di Francis Poulenc, Bohuslav Martinů, Jean Francaix, Albert Roussel.
Tutti i componenti del Sestetto Verlaine hanno alle spalle una lunga esperienza come prime parti nelle più importanti orchestre italiane ed europee come l’Orchestra Filarmonica della Scala, del Maggio Musicale Fiorentino, dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Filarmonica Toscanini, Chamber Orchestra of Europe. In queste formazioni hanno collaborato coi più grandi direttori d’orchestra, Claudio Abbado, Nikolaus Harnoncourt, Lorin Maazel, Georges Prêtre, Riccardo Muti, Yuri Temirkanov solo per citarne alcuni.
Sono tutti docenti di ruolo per il loro strumento nei Conservatori di Parma, Bologna e Reggio Emilia e fra i loro ex-allievi spiccano prime parti in varie orchestra italiane ed europee.
DALL'AFRICA ALL'EUROPA
Gabriele Carcano pianoforte
Musiche di Debussy, Bartók, Ligeti, Onovwerosuoke, Borzelli
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F. Onovwerosuoke (1960*)
Jali, dagli “Studies in African Rhythm” (2007)
B. Bartók (1881-1945)
Allegro Barbaro (1911)
F. Onovwerosuoke
Okoye, dagli “Studies in African Rhythm” (2007)
G. Ligeti (1923-2006)
dagli Études pour piano (1985-2001):
- VIII. “Fém”
- V. “Arc-en-ciel”
- III. “Touches bloquées”
- XI. “En suspens”
- IV. “Fanfares”
S. Borzelli (1978*)
A Self-portrait (with Anatsui in the background) – (scritto per Gabriele Carcano)
C. Debussy (1862-1918)
Children’s Corner (1906-1908)
- Docteur Gradus ad Parnassum – Modérément animé
- Jumbo’s Lullaby (Ninnananna degli elefanti) – Assez modéré
- Serenade for the doll (Serenata per la bambola) – Allegretto ma non troppo
- The Snow is Dancing (La neve danza) – Modérément animé
- The Little Sheppherd (Il piccolo pastore) – Très modéré
- Golliwog’s Cake Walk – Allegro giusto
Masques (1903-1904)
L’Ile Joyeuse (1903-1904)
Gabriele Carcano è tra i pianisti italiani più affermati della sua generazione, vincitore di numerosi premi, ha una carriera internazionale che spazia dal recital, a concerti con orchestra, alla musica da camera.
Dopo la vittoria nel 2004 del Premio Casella al Concorso “Premio Venezia” e debutta al Teatro La Fenice e al Regio di Torino. La sua carriera l’ha poi portato ad esibirsi in sale e stagioni quali la Tonhalle di Zurigo, la Salle Pleyel di Parigi, Herkulessaal di Monaco, Musashino Hall di Tokyo, Konzerthaus di Berlino, Jerusalem Theatre, Società del Quartetto di Milano, Lugano Musica, International Piano Festival al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, Carnegie Hall di New York, Accademia di Santa Cecilia di Roma, Teatro la Pergola – Amici della Musica di Firenze, Auditorium du Louvre di Parigi, o per il Festival Radio France – Montpellier, Piano aux Jacobins di Toulouse, Festival Pao Casals, Fundacion Scherzo di Madrid, Mecklenburg-Vorpommern Festival, Rheingau Festival, Stresa Festival, ecc
Nel gennaio 2010 è proclamato vincitore del Borletti Buitoni Trust Fellowship, riconoscimento prestigioso che lo inserisce tra i migliori giovani talenti della scena musicale internazionale, ottenendo un immediato invito da parte di Mitsuko Uchida al festival di Marlboro, a cui ha poi partecipato per quattro edizioni. Ha poi partecipato alle tournée di Musicians from Marlboro in città quali New York, Boston, Philadelphia, Washington DC, Toronto, Montreal.
Gabriele Carcano ha suonato con orchestre quali Orchestre National de Montpellier, Orchestra da Camera di Mantova, Staatskapelle Weimar, Orchestra
Verdi, Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra di Padova e del Veneto, Petruzzelli di Bari, Teatro Comunale di Bologna, collaborando con direttori come Ton Koopman, Lawrence Foster, Alain Altinoglu, Stephan Solyom, Ion Marin, Claus Peter Flor, Clemens Schuldt, Federico Maria Sardelli, Maxim Emylianichev. Eccellente camerista, lavora regolarmente con Carolin Widmann, Lorenza Borrani, Stephen Waarts, Enrico Dindo, Enrico Bronzi, Marie- Elisabeth Hecker, Quartetto Hermes, Viviane Hagner, ecc
Il suo primo album, interamente dedicato a lavori giovanili di Brahms, è apparso nell’estate 2016 per l’etichetta Oehms Classics, seguito da altri due nel 2018 per Rubicon Classics: da solista con musiche di Schumann e in duo con Stephen Waarts. Le sue pubblicazioni hanno ricevuto recensioni entusiastiche Fonoforum, Sunday Telegraph, the Indipendent, Amadeus, BBC Radio 3 e per due volte il Supersonic Award dalla rivista Pizzicato. Tra il 2020 e il 2022 Gabriele Carcano ha eseguito l’integrale delle Sonate di Beethoven al Fidelio Orchestra di Londra, unendo un lavoro di approfondimento sul compositore tedesco alla sua attenzione a modi e luoghi nuovi in cui suonare e incontrare il pubblico.
Oltre al ritorno in Giappone e concerti con orchestre quali il Carlo Felice di Genova in questa stagione Gabriele Carcano presenterà in una serie di concerti un programma ispirato all’Africa, che verrà presentato tra gli altri agli Amici della Musica di Firenze, Musica Insieme Bologna e Lugano Musica.
Nato a Torino, inizia lo studio del pianoforte a 7 anni e si diploma con il massimo dei voti a 17 anni, al Conservatorio G. Verdi della sua città, proseguendo poi gli studi sotto la guida di Andrea Lucchesini all’Accademia di Musica di Pinerolo e di Aldo Ciccolini. Dal 2006, grazie al sostegno dell’Associazione De Sono, della Fondazione CRT e del premio Banques Populaires – Natexis, si stabilisce prima a Parigi, dove frequenta i corsi di Nicholas Angelich presso il Conservatoire National Supérieur de Musique, perfezionandosi ache con Marie Françoise Bucquet. Riceve anche i consigli di pianisti quali Leon Fleisher, Richard Goode, Mitsuko Uchida, Alfred Brendel.
Dall’autunno 2015 insegna all’Accademia di Musica di Pinerolo. Gabriele Carcano è un artista Steinway.
ERICA PICCOTTI, MATTEO FOSSI
Erica Piccotti violoncello
Matteo Fossi pianoforte
Musiche di Brahms, Webern, Sciarrino
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J. Brahms (1833-1897)
Sonata n.1 in mi minore per violoncello e pianoforte, op.38 (1862-65)
- Allegro non troppo
- Allegretto quasi Menuetto – Trio
- Allegro
A. Webern (1883-1945)
Tre Piccoli pezzi, op.11 (1914)
- Mäßige Achtel
- Sehr bewegt
- Äusserst Ruhig
S. Sciarrino (1947*)
Melencolia 1 (1980)
J. Brahms
Sonata n.2 in fa maggiore per violoncello e pianoforte, op.99 (1886)
- Allegro vivace
- Adagio affettuoso
- Allegro passionato – Trio
- Allegro molto
Nata a Roma nel 1999, Erica Piccotti ha già alle spalle un debutto discografico per l’etichetta Warner Classics, un diploma in violoncello a soli 14 anni con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore, un debutto concertistico a 13 anni in diretta Rai da Montecitorio con Mario Brunello per l’Accademia di S. Cecilia di Roma e il conferimento dell’onorificenza di Alfiere della Repubblica Italiana da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “per gli eccezionali risultati in campo musicale in giovane età”. Attualmente svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, sia come solista che in formazione cameristica. Tra gli appuntamenti salienti della stagione 21/22, il concerto in do maggiore di Haydn sotto la direzione di Sir Antonio Pappano ed il concerto di Schumann diretta da Daniel Oren.
Erica è vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali tra cui “Rassegna Nazionale d’Archi” di Vittorio Veneto, “Premio Nazionale delle Arti” che la designa migliore violoncellista dei conservatori italiani, Concorso internazionale “Premio Città di Padova”, “Jugend Musiziert” di Norimberga, “NYIAA Competition” , International Cello Competition “Antonio Janigro” for young cellists, Concorso internazionale “Premio Crescendo” e premio “A. Provenzani” riservato al migliore violoncellista del concorso stesso e il premio “Maura Giorgetti” della Filarmonica della Scala.
Vince inoltre il 2º premio all’ International Johannes Brahms Competition Pörtschach, in Austria. Recentemente è stata selezionata come finalista (la finale non ha preso luogo) da YCAT e recentemente come semifinalista al Queen Elisabeth Competition.
Tra i riconoscimenti ricordiamo nel 2020 il prestigioso premio ICMA come “Giovane Artista dell’Anno”, nel 2019 il “Diploma d’Onore” rilasciato dall’Accademia Chigiana di Siena, nel 2018 il Landgraf von Hessen-Preis” dalla Kronberg Academy, nel 2016 il “Premio Tullio Besa” ed il “Premio Rotary Cremona” assegnato ai migliori studenti dell’Accademia Stauffer, nel 2015 il premio “Innner Wheel”, nel 2014 il Premio Rotary Club di Roma ed il premio “Banca Monte dei Paschi di Siena” riservato ai giovani talenti dell’Accademia Chigiana, nel 2012 il premio “Adriana Giannuzzi” come migliore violoncellista del Conservatorio S. Cecilia di Roma.
Ha ricevuto borse di studio dalla De Sono Associazione per la Musica, dalla Foundation Boubo-Music e dal 2017 è sostenuta dall’Associazione Culturale Musica con le Ali.
È stata ospite in festival prestigiosi, tra gli altri “Chamber music Connects the world” in Kronberg, “Supercello Festival in Pechino”, “Al Bustan Festival” in Beirut, “Verbier Festival Academy”, “La Musica Festival” in Sarasota, “Ciao Festival” in Chengdu, “Festival de Cordas e Piano” in Belo Horizonte, Festival “La lumière du Roman” in Conques, Festival “Les Nuits du Chateau de la Moutte” in Saint Tropez, “Paganini Genova Festival”, “Festival Violoncellistico Internazionale Alfredo Piatti” di Bergamo, “Chigiana International Festival” di Siena, “Rovigo Cello City”, “Aurora Festival” in Vanersborg, “Janigro Festival” in Porec, “Rome Chamber Music Festival” e Festival dei Due Mondi di Spoleto oltre che in numerose stagioni concertistiche tra cui “Musikàmera” al Teatro la Fenice di Venezia, “Agimus”, Teatro Comunale di Treviso, “Appassionata “ di Macerata, “Micat in Vertice” di Siena dove ha suonato il violoncello Stradivari del 1682, “Accademia dei cameristi” Bari, “Concerti e Palazzi” al Museo dell’Ara Pacis di Roma, per Mondomusica a Cremona, per la Rassegna “Morigi Musica” a Piacenza, al “Museo del violino” a Cremona dove ha suonato il violoncello Antonio Stradivari Stauffer 1700. È stata inoltre invitata ad esibirsi in importanti teatri italiani come il Teatro Ponchielli di Cremona, Il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro Ristori di Verona, il Teatro Carlo Felice di Genova e all’estero alla Konzerthaus di Berlino alla Carnegie Hall di New York oltre che in Svezia, Svizzera, Francia, Inghilterra, Croazia, Libano, Belgio, Austria, Ungheria, Stati Uniti, Brasile, Messico, Cina.
Come solista ha suonato con “I Solisti di Zagabria”, “Orchestra I Pomeriggi Musicali”, “Orchestra della Toscana”, “Orchestra La Verdi”, “Orchestra del Teatro Carlo Felice”, “Orchestra Sinfonica Abruzzese”, “Orchestra Sinfonica del Estado del México”, “Orquestra Jovem Vale Música”, Serbian Nationals Theater Orchestra di Novi Sad”. Ha condiviso il palcoscenico con artisti quali Salvatore Accardo, Julius Berger, Mario Brunello, Bruno Canino, Augustin Dumay, Gidon Kremer, Bruno Giuranna, Itamar Golan, Louis Lortie, Andrea Lucchesini, Robert McDuffie, Antonio Meneses, Danilo Rossi, Miguel da Silva, Massimo Quarta, Sir András Schiff, Christian Tetzlaff.
Attualmente Erica studia con Frans Helmerson presso la Kronberg Academy dove, dopo aver conseguito il Master of Music ora frequenta il programma “Professional Studies”. Ha iniziato gli studi con Francesco Storino per poi proseguirli con Antonio Meneses presso l’Hochschule der Kunste di Berna, l’Accademia W. Stauffer di Cremona e l’ Accademia Chigiana di Siena.
Erica Piccotti suona un violoncello P.G. Rogeri, Brescia, 1715 ca. affidatole generosamente da Tarisio Trust
Matteo Fossi, fiorentino di nascita e cultura, ha studiato pianoforte alla Scuola di Musica di Fiesole con Tiziano Mealli, diplomandosi nel 1999 al Conservatorio di Ferrara col massimo dei voti. Successivamente si è perfezionato con Maria Tipo e Pietro De Maria, poi con Pier Narciso Masi, e nel 2001 ha frequentato come allievo effettivo il Seminario di Maurizio Pollini all’Accademia Chigiana di Siena. Molto attivo come concertista fin da giovanissimo, è ormai considerato uno dei principali musicisti italiani: ha studiato con artisti quali Piero Farulli, Pavel Vernikov, Alexander Lonquich, il Trio di Milano, Mstislav Rostropovich; da sempre suona in duo con la violinista Lorenza Borrani (diplomandosi sotto la guida di Pier Narciso Masi all’Accademia di Imola con il Master “come migliore formazione in assoluto dell’ultimo decennio” e distinguendosi nei più importanti concorsi internazionali). Nel 1995 ha fondato il Quartetto Klimt, uno dei gruppi cameristici italiani più attivi, e da dieci anni suona in duo pianistico con Marco Gaggini, con cui ha intrapreso la prima registrazione mondiale integrale delle opere per due pianoforti di Brahms, Bartók, Poulenc, Ligeti e Schönberg.
Con queste formazioni, e come solista, Fossi si è esibito in tutte le principali stagioni italiane e, all’estero, in importanti teatri e festival in Germania, Francia, Austria, Ungheria, Inghilterra, Spagna, Belgio, Polonia, Svizzera, Stati Uniti, Brasile, Cina, Corea del Sud. Collabora costantemente con artisti di rilievo internazionale quali Antony Pay, Mario Ancillotti, Pier Narciso Masi, Maurizio Baglini, Roberto Plano, Calogero Palermo, Giovanni Sollima, Alexander Ivashkin, Massimo Quarta, Yuval Gotlibovich, Othmar Müller, Moni Ovadia, Milena Vukotic, Maddalena Crippa, Mario Caroli, Andrea Oliva, Sonia Bergamasco, Luigi Lo Cascio, Suzanne Linke, il Quartetto di Cremona, il Quartetto Adorno.
Ha un’intensissima attività discografica, per etichette quali Decca, Universal, Brilliant, Naxos, Nimbus, Stradivarius, Tactus, Amadeus, Unicef, Fenice Diffusione Musicale; nel 2014 è uscito il suo primo cd solistico, dedicato a Brahms, edito da Hortus, che è stato accolto con entusiasmo dalla critica specializzata, tanto da giustificare, negli anni successivi, altri sei dischi dedicati a Schumann, Schubert, Debussy, Chopin, Beethoven e Bartók. Tutte le sue registrazioni sono state salutate con entusiasmo dalla critica specializzata.
Attivo anche nell’organizzazione e nella diffusione della musica, ha invitato a Firenze alcune delle più importanti personalità musicali a livello mondiale, tra cui Rostropovich, Kagel, Penderecki, Sofia Gubaidulina, Natalia Gutman, il Kronos Quartet. Matteo Fossi insegna pianoforte presso il Conservatorio “Rinaldo Franci” di Siena ed è stato per quindici anni docente di musica da camera presso la Scuola di Musica di Fiesole, di cui ha ricoperto anche il ruolo di vicepresidente. È invitato regolarmente a tenere seminari e masterclass in Italia e all’estero. Nel 2019 è stato insignito della prestigiosa Medaglia Laurenziana dall’Accademia Internazionale Medicea di Firenze; nel 2021 è stato eletto all’unanimità Direttore del Conservatorio “Rinaldo Franci” di Siena.
TRA DIALOGHI, GARE E CONDIVISIONE
Elicia Silverstein violino
Marco Serino violino
Musiche di Leclair, Berio, Panni e Viotti
BIGLIETTERIA SUL POSTO IL GIORNO DEL CONCERTO:
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J. M. Leclair (1697-1764)
Sonata op.3 n.2 in la maggiore (1730)
- Allegro
- Sarabanda
- Allegro
L. Berio (1925-2003)
Duetto n.15, “Tatjana”
Duetto n.9, “Marcello”
M. Panni (1940*)
“Luciano”
L. Berio
Duetto n.13, “Jeanne”
Duetto n.14, “Pierre”
G. B. Viotti (1755-1824)
Duetto Concertante in re minore, Op. 25/9, G. 68
- Introduzione: Andante – Presto, agitato assai
- Andante
- Rondo: Allegro più tosto presto
L. Berio
Duetto n. 6, “Bruno”
Duetto n.10, “Giorgio Federico”
M. Panni
“Oskar”
L. Berio
Duetto n.24, “Aldo”
Duetto n.1, “Béla”
J. M. Leclair
Sonata op.3 n.5 in mi minore (1730)
- Allegro ma poco
- Gavotte
- Presto
La violinista Elicia Silverstein, vincitrice del Best Newcomer 2020 Award del BBC Music Magazine, sta rapidamente collezionando trionfi sulla scena
internazionale grazie alle sue interpretazioni ricche di sfumature, audaci e sapienti e con un repertorio che spazia dal Seicento alla musica del ventunesimo secolo.
Ugualmente a suo agio su strumenti antichi e moderni, come solista o in formazioni cameristiche, il suo modo di suonare “elegante […] e splendidamente pieno di inventiva” (The Strad) unito al suo approccio “emotivamente sapiente” (Gramophone) la rendono una delle voci più importanti della sua generazione. Nelle scorse stagioni si è esibita come solista con numerosi gruppi tra cui The Orchestra of the Age of Enlightenment, L’Orchestra Filarmonica del Nord Macedonia, Kölner Akademie, Barokkanerne, Ensemble Odyssee, Cathedra Camerata, Tesserae Baroque, e gli Steinitz Bach Players in prestigiose sale quali la Washington National Cathedral, dove è stata Artist-in-Residence per la stagione concertistica 2019-2020, il Concertgebouw Brugge, il Berlin Konzerthaus, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Comunale di Bologna e la Kings College Chapel. Suona regolarmente in importanti festival Europei quali il Baroque at the Edge Festival, ZAMUS Early Music Festival, Larvik Barokk, Gloger Festpillene, Brighton Early Music Festival, il Festival Internacional de Música de Espinho, Bologna Modern. È stata ospite delle trasmissioni radiofoniche La stanza della musica di RAI Radio3 Suite, Young Artist Showcase di WQXR (USA) e In Tune di BBC Radio 3 (UK). Il suo primo CD da solista, The Dreams and Fables I Fashion, è stato pubblicato dall’etichetta britannica Rubicon Classics nell’ottobre 2018 con il plauso della critica internazionale. Appassionata di musica da camera, collabora regolarmente col violoncellista Mauro Valli e il liutista Michele Pasotti, coi quali ha fondato l’ensemble Harmonical Miscellany nel 2016. Suona in duo con la cembalista e pianista Alexandra Nepomnyashchaya e ha suonato musica da camera con Patrick Ayrton, Richard Egarr, Robert Levin, Naruhiko Kawaguchi e membri del Ebène Quartet. Nata a New York, ha iniziato a suonare il violino all’età di due anni. Dopo essersi diplomata dalla pre-college division della Juilliard School, ha proseguito gli studi al Conservatorio della Colburn School a Los Angeles con Robert Lipsett e Arnold Steinhardt, dove è stata selezionata per esibirsi come solista con la Colburn Orchestra in numerose occasioni. Nel 2013 si è trasferita in Europa grazie alla borsa di studio Fulbright della Netherland-America Foundation conseguendo un Master of Music cum laude al Conservatorium van Amsterdam sotto la guida di Vera Beths, Anner Bylsma e Lucy van Dael. Suona un violino costruito da J. B. Vuillaume a Parigi nel 1856 (copia di un Guarnieri del Gesù) e con archi di René-William Groppe, Ralph Ashmead e Gerhard Landwehr.
Ha inciso per alcune prestigiose case discografiche tra cui Decca, Amadeus, Fonè, Tactus recensite e premiate dalle più importanti riviste specializzate come Strad, Repertoire, Classica e Amadeus. Nel 1999 Ennio Morricone (del quale è violino solista di tutte le colonne sonore dal 2000) gli ha conferito il prestigioso “Premio Michelangelo”, assegnato precedentemente a Goffredo Petrassi, Bruno Cagli, lo stesso Morricone, Renzo Piano, Alberto Sordi ed altri, per essersi particolarmente distinto nella diffusione dei valori umani e culturali. È docente di ruolo di violino presso il Conservatorio di Trento ed ha effettuato masterclass negli Stati Uniti presso molte Università del Nord America, presso l’Accademia für alte Musik di Brunico, per molti Conservatori italiani, per l’Arts Academy e per l’Accademia Filarmonica Romana. Si occupa anche di ricerche musicologiche, e recentemente le sue ricostruzioni di concerti inediti per violino di J. S. Bach sono state incise per Deutsche Grammophon da Giuliano Carmignola con il Concerto Köln. Suona un violino Niccolò Amati, Cremona 1661.
ADRIAN MYHR, MICHAELA ANTALOVÁ
Adrian Myhr contrabbasso
Michaela Antalová fujara, flauto di salice, field recordings
Musiche di Michaela Antalová / Adrian Myhr
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Le composizioni e gli arrangiamenti che costituiscono il programma del concerto combinano musica contemporanea, melodie popolari e sfruttano sapientemente l’interazione di frequenze e sonorità degli strumenti utilizzati. Michaela Antalová suona un flauto basso chiamato fujara e un flauto di salice chiamato seljefløyte. Il fujara è un flauto basso malinconico utilizzato nella musica popolare slovacca, le cui sonorità si fondono finemente con le frequenze del contrabbasso suonate da Adrian Myhr. Il flauto armonico norvegese seljefløyte è molto simile a un flauto armonico slovacco chiamato koncovka. Ciò rende possibile comporre nuova musica che rievochi entrambe le tradizioni. Nei brani in programma il duo utilizza anche l’armonium, la registrazione multitraccia di flauto e contrabbasso e registrazioni sul campo di grilli in un villaggio chiamato Zlatno, nonché la registrazione di un coro maschile di Šumiac che canta una canzone tradizionale armonizzata a quattro parti.
Michaela Antalová è una compositrice e percussionista slovacca che vive a Oslo. Michaela viaggia in tutto il mondo per eseguire concerti da solista e per prendere parte a diversi progetti; è una compositrice molto attiva attiva e scrive per ensemble e percussionisti. La sua musica presenta trame complesse combinate in svariate orchestrazioni che cambiano sottilmente attraverso graduali nuances.
Adrian Myhr è un bassista e compositore che vive a Oslo, in Norvegia.
Il progetto principale che lo vede protagonista è l’Adrian Myhr Trio, che esegue integralmente sue composizioni. È membro di numerosi ensemble: Oker, Michaela Antalová/Adrian Myhr, Kim Myhr Sympathetic Magic, Inger Hannisdal Ensemble, Helga Myhr Andsyning, Johan Lindvall Trio, Javid Afsari Rad Ensemble, Harpreet Bansal Band, Simiskina e Majaz. La musica che esegue si muove a cavallo tra improvvisazione, jazz, folk e musica contemporanea.
“...E NEL SALOTTINO DI BEETHOVEN APPARE UN OBOE!”
Omar Zoboli oboe
Giorgio Cerasoli fortepiano
Musiche di Donizetti, Beethoven, Mozart, Widerkehr
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G. Donizetti (1797-1848)
Sonata per oboe e fortepiano in fa maggiore A 504
- Andante-Allegro
L. van Beethoven (1770-1827)
Adagio dal Settimino op. 20, in una trascrizione originale per oboe e pianoforte di Giuseppe Gariboldi (1833-1905)
W. A. Mozart (1756-1791)
Sonata in fa maggiore KV 376 (1781)
- Allegro
- Andante
- Rondò, allegro grazioso
L. van Beethoven
Sonata quasi una fantasia in do# min. op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna” (1801)
- Adagio sostenuto
- Allegretto
- Presto agitato
J. C. M. Widerkehr (1759-1823)
Duo-Sonata n. 2 in do maggiore per fortepiano e oboe (1817)
- Allegro
- Minuetto
- Adagio sans lenteur
- Allegro
Omar Zoboli, nato a Nonantola (MO), ha studiato l’oboe in Italia con Sergio Possidoni e in Germania con Heinz Holliger a Freiburg im Breisgau. Le sue prime registrazioni con opere di Antonino Pasculli, il “Paganini dell’oboe” hanno destato l’interesse della critica internazionale e gli hanno permesso di farsi conoscere con innumerevoli recital e concerti come solista in prestigiosi festival in Europa, America e Giappone, suonando come solista con orchestre come Suisse Ro- mande Ginevra, Tonhalle Zurich, Kammerorchester Bäsel, Svizzera Italiana Lugano, RAI, Verdi e Pomeriggi Musicali Milano, Rotterdam Philharmonic, Radio Cracovia.
Nel 1978 ha vinto il 1° Premio al Concorso Internazionale di Anco- na e alla Rassegna Italiana di Giovani Interpreti della RAI. Ha rice- vuto gli impulsi musicali più importanti lavorando con Nikolaus Harnoncourt, Frans Brüggen, Giovanni Antonini, Attilio Cremonesi, Andrea Marcon, Diego Fasolis, Peter-Lukas Graf.
È stato primo Oboe dell’Orchestra della RAI di Napoli, della Radio della Svizzera Italiana, dell’Orchestra Sin- fonica di San Gallo e dell’Orchestra da camera di Basilea. Coll’oboe barocco e classico ha fatto parte di complessi quali Concentus Musicus Wien, Giardino Armonico, I Barocchisti, Scintilla Orchester Zürich.
Ha registrato una trentina di dischi con opere dal Barocco ai giorni nostri per Accord, Claves, Divox, Gallo, Stradivarius, Teldec ecc. Da alcuni anni suona anche in progetti con oboi romantici originali costruiti tra il 1830- 1890. Ha eseguito in prima assoluta opere a lui dedicate da Bussotti, Castiglioni, Glass, Gaudibert, Hoch, Lucchetti, Mosca, Möschinger, Pagliarani, Possio.
Edopo essere stato docente di oboe e di musica da camera per 30 anni presso la Musikhochschule di Basilea, tiene corsi di perfezionamento in Europa, in Cina e in America del Sud.
Attualmente insegna al Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano, musica da camera con metodologia e pratica.
Ha più volte ricevuto premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, dalla menzione ottenuta nel 1988 alla Rassegna dei giovani concertisti organizzata a Roma dall’Associazione Romana Amici della Musica al terzo premio vinto al Concorso Nazionale Organistico di Viterbo nel
1983, dall’importante secondo premio ottenuto nel 1984 al Concorso Nazionale Clavicembalistico di Bologna al riconoscimento del 1992 al Concorso Internazionale di Clavicembalo di Bruges.
La sua visione appassionata e poliedrica della musica è testimoniata dall’attività concertistica svolta a livello solistico e in ensemble, dalle varie registrazioni e incisioni discografiche realizzate, ma anche dall’impegno in vari settori della comunicazione in ambito musicale, spaziando dall’attività giornalistica ed editoriale alle molteplici collaborazioni radiofoniche con la Rai, tra le quali diverse Lezioni di musica e le più recenti puntate della serie Wikimusic in onda su RadioTre.
Tra le prestigiose istituzioni in cui ha suonato nel corso degli anni, figurano l’Accademia Filarmonica Romana, la Fondazione Cini di Venezia, l’Associazione Clavicembalistica Bolognese, il Festival delle Nazioni di Città di Castello, il Teatro Verdi di Trieste. Inoltre un attivo interesse verso il repertorio contemporaneo lo ha portato inoltre a collaborare dal 2010 col PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensemble), partecipando a diverse produzioni presentate all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Titolare della cattedra di “Clavicembalo e tastiere storiche (clavicordo e fortepiano)” dal 1990, dal novembre 2021 insegna presso il Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli, dopo aver ricoperto analogo incarico al presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano (dal 2014 al 2021), al Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina (dal 2006 al 2014) e al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste (dal 1990 al 2006).
NORTH.WINDS
QUINTETTO PLACARD:
Yuri Guccione flauto traverso
Carlo Ambrosoli oboe
Giona Pasquetto clarinetto
Luca Medioli corno
Camilla Di Pilato fagotto
Musiche di Busoni, Nielsen, Rautavaara e della tradizione popolare scandinava
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F. Busoni (1866-1924)
dalle Danze popolari finlandesi op.27 (1888):
- n.1, in mi minore: Andante molto espressivo – Allegretto moderato (trascriz. Luca Medioli)
C. Nielsen (1865-1931)
Quintetto per strumenti a fiato op.43 (1922)
- Allegro ben moderato
- Menuet
- Prelude. Adagio / Tema e Variazioni. Un poco andantino
Dsq – Traditional
Nordic Folk Tune Suite (trascriz. Luca Medioli)
E. Rautavaara (1928-2016)
Pelimannit op.1 (1952, trascriz. Luca Medioli)
- Närböläisten Braa Speli
- Kopsin Jonas
- Jakob Könni
- Klockar Samuel Dikström
- Pirun Polska
- Hypyt
Il quintetto di fiati costituisce una sorta di ponte fra il mondo strumentale e quello vocale ed il repertorio permette quindi di mettere in risalto sia le doti dei singoli musicisti che di creare un impatto sonoro che arriva ad essere molto simile a quello di un’orchestra. Il Quintetto ha già al suo attivo numerosi concerti e collaborazioni tra le quali con Milano Classica in Palazzina Liberty, Fondazione Piseri, Associazione Endas Varese, Università Statale di Milano e Rassegna concertistica città di Bussero organizzata da Associazione Manifestare Opportunità, Wunderkammer Orchestra e Teatro Regio di Parma.
CONCERTO DELLA MEMORIA E DEL DIALOGO
Coproduzione Amici della Musica di Modena / Fondazione Teatro Comunale di Modena
In collaborazione con Fondazione Villa Emma, Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia
Dedicato a Boris Pahor
VIKRA – Coro da camera della Glasbena matica di Trieste
Petra Grassi direttrice
Martina Salateo pianoforte
Carla Scandura violoncello
Marco Obersnel flauto
Interventi di Dunja Nanut
Musiche di Pavle Merkù, Marij Kogoj, Jacobus Gallus, Benjamin Ipavec, Anton Lajovic, Emil Adamič, Patrick Quaggiato, Ambrož Copi, Giovanni Bonato, Tine Bec
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Riduzioni e gratuità si applicano anche ai Soci AdM 2022!
Per informazioni e prevendita, si prega di contattare la biglietteria del Teatro Comunale Pavarotti-Freni al numero 059 203 3010 o alla email biglietteria@teatrocomunalemodena.it.
La musica corale, elemento imprescindibile della tradizione culturale della comunità autoctona di lingua slovena sul confine orientale, può raccontare idealmente anche la storia e l’eredità di un protagonista del Novecento come Boris Pahor.
Il percorso parte dall’infanzia dello scrittore che nel 1920 assiste al tragico incendio del Narodni dom, simbolo del ruolo culturale ed economico degli sloveni a Trieste. Inizia con questo atto la discesa verso l’inferno delle leggi razziali in un luogo che da secoli fondava la propria identità sulla commistione etnica, religiosa e linguistica.
Risalgono a questo anno entrambe le poesie dell’insegnante e attivista Karel Širok che annunciano l’arrivo di tempi bui, tradotti in musica attraverso le ombre dell’anima dal cittadino triestino dell’Impero Marij Kogoj, allievo di Schönberg. Come lui, a Vienna aveva studiato anche Anton Lajovic, più incline ad atteggiamenti postromantici e il cui brano Pesem deklice è l’eco di un idillio amoroso giovanile, dove il testo di un autore di area germanica viene tradotto da uno dei maggiori poeti sloveni, Oton Župančič.
Gli intrecci tra lingue e culture vengono rappresentati nella sinergia di due artisti triestini, il poeta Roberto Dedenaro e il compositore Pavle Merkù; due anime dello stesso territorio che in Chicchi di riso riflettono con le voci di bambini sul destino dei civili torturati e uccisi nella Risiera di San Sabba. Sono voci bianche anche quelle che Giovanni Bonato immagina nella sua ninna nanna, che nell’abbraccio di un suono spazializzato evoca dall’Umanesimo la voce di Giovanni Pontano. Riconduce invece allo stile imitativo del madrigale, su versi di Carlo Betocchi, il brano che nell’attenzione al testo conferma uno dei fondamenti della scrittura corale di Merkù.
Il tema della morte, tragicamente presente nell’esperienza concentrazionaria di Pahor, emerge nella dimensione intimista del tormentato Hugo Wolf, compositore austriaco originario di Slovenj Gradec. Il Libera me dall’Officium Defunctorum ha ispirato al compositore sloveno Tine Bec un brano carico di inquietudine, mentre il romanticismo sloveno ritorna con l’impressione invernale di Josip Ipavec, riflesso di uno stato esistenziale.
La rinascita del dopoguerra con il successo internazionale dello scrittore Boris Pahor viene tradotta in musica da un incontro di epoche: dal Rinascimento del carniolo Jacobus Gallus, attraverso il Kogoj che negli anni ’30 scompone un frammento di melos popolare istriano, passando per l’Istria odierna di Ambrož Čopi, con la sua affermazione di fede nell’amore tratta da un appunto ritrovato a Colonia in un rifugio che non salvò dalla deportazione gli ebrei che vi avevano cercato riparo. E se il Magnificat rappresenta la luce salvifica, il testo messo in musica dal compositore goriziano Patrick Quaggiato evoca umanamente la questione del senso della vita nelle parole di Ciril Zlobec, finissimo intellettuale che ha promosso con passione il dialogo tra la cultura italiana e slovena.
Rossana Paliaga
Boris Pahor (1913-2022). Scrittore sloveno triestino di lingua slovena tra i più tradotti in lingue straniere. Ha trasformato in letteratura il rogo fascista del Narodni dom di Trieste, il genocidio culturale degli sloveni che ne seguì e l’esperienza della deportazione nei campi nazisti, di cui narra nel capolavoro Necropoli, pubblicato in sloveno nel 1967 e tradotto in italiano solo nel nuovo millennio, divenuto un caso letterario in Italia nel 2008. Ci sono volute decine di traduzioni in altre lingue, ha scritto Claudio Magris, prima che si scoprisse che «nella città di Trieste c’era un grande scrittore in quella lingua slovena che il fascismo ha invano tentato di cancellare con la forza». Il tema della violenza, della snazionalizzazione linguistica e culturale che colpisce l’individuo e la collettività, rappresenta il nucleo da cui scaturisce la vocazione dello scrittore e la sua riflessione sul diritto alla libertà e alla dignità che caratterizza tutta la sua produzione narrativa e saggistica. Nella sua lunga vita non sono mancati riconoscimenti prestigiosi. Nel luglio 2020 gli è stata conferita una doppia onorificenza da parte dello Stato italiano e da parte della Repubblica di Slovenia sloveno per il suo impegno a favore della verità e della giustizia contro ogni abuso di potere. Gli era già stato conferito il San Giusto d’Oro da parte della città natale (2003) e la Legion d’onore (2007) a coronamento di precedenti attestati francesi.
Tra le sue opere tradotte o redatte in italiano si trovano, oltre Necropoli: Il rogo nel porto (2001 e 2020), Qui è proibito parlare (2009), Una primavera difficile (2009), Tre volte no. Memorie di un uomo libero (2009), Piazza Oberdan (2010), Così ho vissuto. Biografia di un secolo, Dentro il labirinto (2011), La città nel golfo (2014), Triangoli rossi. I campi di concentramento dimenticati (2015) Quello che ho da dirvi. Dialogo tra generazioni lontane un secolo (2015), Figlio di nessuno. Un’autobiografia senza frontiere, Oscuramento.
“con gli occhi di un bambino”
M. Kogoj (1892-1956)
Deček in sinička (Il ragazzo e la cinciallegra), Karel Širok
E. Adamič (1877-1936)
Pomlad na Goriškem (Primavera nel Goriziano), Karel Širok
A. Lajovic (1878-1960)
Pesem deklice (La canzone della ragazza), Oton Župančič
G. Bonato (1961*)
Scite puer, Giovanni Pontano
prima esecuzione assoluta
P. Merkù (1927-2014)
Chicchi di Riso, Roberto Dedenaro
“nella notte scura”
H. Wolf (1860-1903)
Im stillen Friedhof (Nel cimitero silenzioso), Ludwig Pfau
solisti Ireneja Nejka Čuk, Federica Lo Pinto, Emanuele Petracco, Martin Kozjek
P. Merkù
Madrigale della buona morte, Carlo Betocchi
J. Ipavec (1873-1921)
Zimska (L’inverno)
T. Bec (1993*)
Deliver me, O Lord (Libera me dall’Ufficio dei Morti)
“il miracolo in ciò che siamo”
J. Gallus (1550-1591)
Tempore felici non cognoscuntur amici (Carmina proverbialia)
Conscia mens recti (Ovidius, Fasti)
A. Čopi (1973*)
I believe (anonimo, seconda guerra mondiale)
per doppio coro
P. Quaggiato (1983*)
Sklepna pesem (Canto finale), Ciril Zlobec
A. Čopi
Magnificat
baritono Paolo Leonardi
M. Kogoj
Sunce izhaja (Sorge il sole), brano popolare sloveno dall‘Istria
baritono Martin Kozjek
VIKRA – il coro da camera della Glasbena matica di Trieste si è formato nel 2014 attorno alla figura della direttrice Petra Grassi, vincitrice di numerosi concorsi corali e di direzione corale. Il gruppo è formato da cantanti e musicisti sloveni e italiani provenienti da Trieste, Gorizia, Udine, Capodistria, Venezia, Lubiana e dal nord Italia, che si destreggiano nell’esecuzione di brani per voci pari e miste tratti da diversi periodi storici. Negli ultimi anni si sta specializzando nell’esecuzione della musica contemporanea, collaborando con compositori viventi.
Nel 2022 il coro vince il Grand Prix alla 59. Edizione del Concorso Internazionale di canto corale “Seghizzi” a Gorizia (unico coro dall’Italia nella storia del concorso), assieme ai primi premi nelle categorie musica rinascimentale, musica romantica e musica contemporanea, assieme ai premi speciali per miglior direttore, per miglior gruppo cameristico e per il programma musicale di maggiore spessore artistico. Nello stesso anno l’ensemble ridotto viene ingaggiato dalla Pinacoteca di Brera di Milano per registrare l’operina “Fischreise” composta da Andrea Melis, basata su un libro per bambini scritto da Tom Seidmann-Freud.
Il gruppo vocale VIKRA ha vinto numerosi premi, come il primo premio al 51. Concorso Nazionale Corale “Trofei Città di Vittorio Veneto” (2017), il primo premio del Grand Prix e un premio speciale alla 16. edizione del Concorso Corale Regionale “Corovivo” (2017), il primo premio al 34. Concorso Polifonico Nazionale “Guido d’Arezzo” (2017), il primo premio della categoria e il Grand Prix assoluto del concorso e un premio speciale al 10. Concorso Nazionale Corale “Il Garda in Coro” (2018). In occasione dell’8. Concorso di concerti tematici “Sozvočenja” (2018), il gruppo ha vinto il premio per la miglior proposta e ha eseguito il suo progetto alla Filarmonica slovena di Lubiana, vincendo il primo premio del festival.
VIKRA collabora regolarmente come coro laboratorio a seminari corali (Glasbena matica, JSKD Nova Gorica) e organizza masterclass con celebri professionisti nel campo corale. VIKRA è stato il coro laboratorio per il concorso internazionale per direttori di coro “Aegis carminis”, tenutosi a Capodistria nell’estate 2021. A marzo del 2018 è stato invitato dalla Società dei concerti di Trieste a tenere un concerto nella stagione concertistica nel Teatro Verdi di Trieste. A maggio 2022 è stato invitato come coro ospite al concerto di chiusura nel duomo di Salerno del Concorso nazionale corale “Cantagiovani”.
I coristi di VIKRA sono regolarmente selezionati, tramite audizione, per gli organici dei più importanti progetti nazionali e internazionali della coralità giovanile (Coro Giovanile Italiano, Eurochoir, Coro Giovanile Regionale del Friuli-Venezia Giulia, Coro Giovanile Mondiale, Coro da camera Dell’Accademia di Ljubljana, ensemble professionale La Reverdie e altri). Dalla sua fondazione il coro si affida alla collaborazione pianistica con la concertista triestina Martina Salateo.
Coristi:
Ana Birsa
Elena Cavucli
Valentina Cibic
Lara Černic
Ireneja Nejka Čuk
Alessia De Bortoli
Ilaria De Bortoli
Ester Gomisel
Jasna Gornik
Petra Grgič
Valentina Guštin
Nika Kovačič
Martin Kozjek
Tilen Lancner
Paolo Leonardi
Federica Lo Pinto
Lucija Lorenzutti
Marco Obersnel
Nina Pahor
Rocco Pascale
Maruška Pavlin
Emanuele Petracco
Tom Varl
Jan Zobec
Matjaž Zobec
Cecilia Zoratti
Petra Grassi è uno più interessanti e premiati direttori di coro europei della sua generazione.
Ha un’intensa attività concertistica con i seguenti cori: Coro giovanile italiano, DEKOR chamber choir e Slovenian Philarmonic Choir (Ljubljana) e con il coro da camera Vikra di Trieste, con il quale ha recentemente vinto (unico coro italiano della storia) il Grand prix al 59° Concorso internazionale “Seghizzi” di Gorizia, vincendo il premio come miglior direttore e miglior repertorio. Per 3 anni consecutivi è stata invitata dal direttore artistico M° Campogrande ha dirigere i concerti del Coro giovanile italiano al festival MiTO Settembre in musica a Torino e Milano, nel 2022 collaborando con l’Orchestra giovanile italiana.
Ha conseguito diversi premi in concorsi per Direttori di Coro: premio del coro come migliore direttore al World Choral Conducting Competition nel 2019 a Hong Kong, 1° premio al concorso per direttori di coro »Zvok moji rok« nel 2016 a Ljubljana, 3° premio al concorso internazionale per direttori di coro organizzato da European Choral Association nel 2016 a Torino, 1° premio al concorso per direttori di coro »Le mani in suono« nel 2015 ad Arezzo.
Si è brillantemente diplomata in pianoforte e didattica della musica presso il Conservatorio di Trieste. Ha proseguito gli studi di composizione all’Accademia di musica di Ljubljana e si è poi diplomata con il massimo dei voti e la lode al biennio di Direzione Corale presso il Conservatorio di Trento.
Con i cori che ha diretto ha ottenuto solo primi premi a concorsi corali nazionali ed internazionali, vincendo anche il premio come miglior direttore (Maribor, Vittorio Veneto, Arezzo, Malcesine, Corovivo, Sozvočenja- Slovenia, Bad Ischl-Austria, Olomouc-Rep. Ceca).
Dal 2016 al 2020 è stata incaricata come primo direttore del Coro giovanile del Friuli Venezia Giulia. Unica italiana e slovena nella storia è stata invitata a fare parte del gruppo di giovani direttori di TENSO, la rete europea di cori professionali dove ha potuto lavorare con l’Estonian philarmonic choir e il Coro della radio e televisione Croata nelle forme di masterclass a invito.
È membro di giuria in concorsi internazionali per direttori di coro, concorsi per cori e per compositori. Tiene corsi di direzione a (Ljubljana- JSKD e Accademia di musica, Parma – AERCO Choral academy, Arezzo- Scuola per direttori…)
Come unica docente dall’Italia ha tenuto due workshops al festival internazionale per direttori di coro Leading voices a Utrecht a luglio del 2022. Collabora inoltre con l’European Choral Association. Dal 2021 riveste l’incarico di direttore di coro per l’allestimento di Operette per l’Associazione internazionale dell’operetta di Trieste. Suoi concerti sono stati registrati e trasmessi da EBU (broadcast europea), RADIO3, RTV (Radio e televisione nazionale slovena), RAI FVG.
Le è stato conferito “L’emblema d’oro” dalla Fondazione nazionale per le attività culturali della Repubblica di Slovenia per la sua attività musicale.
Dopo essere stata docente al Conservatorio “L. Campiani” di Mantova, da quest’anno insegna direzione di coro e composizione corale presso il Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento.